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L'ex presidente Cobolli Gigli: "Patteggiamento? Meglio così, non ci saranno più problemi. Vi dico tre nomi che potrebbero sostituire Allegri. E su parole Christillin..."

30.05.2023 16:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - L'ex presidente Cobolli Gigli: "Patteggiamento? Meglio così, non ci saranno più problemi. Vi dico tre nomi che potrebbero sostituire Allegri. E su parole Christillin..."
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© foto di Giacomo Morini

"Patteggiamento? Giusta decisione, meglio così. In questo modo non ci saranno più problemi e la Juve potrà finalmente concentrarsi sulla stagione sportiva". È questo il commento dell'ex presidente dei bianconeri dal 2006 al 2009, Giovanni Cobolli Gigli, che in esclusiva a Tuttojuve.com ha approfondito gli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

Parlando di campo, è stata una sconfitta pesante, in tutti i sensi, quella con il Milan di domenica sera.

"La Juventus, con la sconfitta con il Milan, ha perso il treno per la Champions e non è riuscita a reagire al secondo shock. Per chi parla di giustificazioni in merito alle penalizzazioni, perché i giocatori non sono più riusciti a concentrarsi come lo erano stati da gennaio in poi, a mio avviso sono relative. Non è che puoi prendere 4 gol dall'Empoli, con tutto il rispetto, e giocare poi in maniera molle il match della vita. Non va bene".

Che cosa rimprovera alla squadra?

"I bianconeri, tra Empoli, Milan e Udinese, avevano la possibilità di chiudere la stagione con 9 punti, dimostrando così di raggiungere sul campo la qualificazione in Champions. Almeno avevi fatto tutto il possibile. E' stato un dispiacere per la società e i tifosi. Immagino che la dirigenza, dal presidente Ferrero all'amministratore delegato, pensi ad un piano B e ad un ridimensionamento degli investimenti, optando invece per un ringiovanimento della rosa e la perdita di alcuni giocatori. Finché va via Di Maria non ha alcuna importanza, non vorrei però che venissero sacrificati Vlahovic, Chiesa o altri".

Anche nel 2009/10, nella sua ultima stagione da presidente della Juventus, la stagione fu fallimentare. Lo è anche questa?

"Lavorai poche settimane in quella stagione, la mia ultima partita fu in casa con la Sampdoria (5-1 ndr) e addirittura la Juventus era nelle prime posizioni. Sfortuna volle che il Napoli in casa nostra ci recuperò due gol e vinse poi per 3-2 quell'incontro. Ho dei ricordi positivi, seguii poi il tutto come tifoso bianconero, ma almeno da parte mia non si può parlare di fallimento e confrontarla con i miei ultimi mesi vissuti a Torino".

Ritornando a chi sacrificare, la regressione potrebbe essere totalmente negativa?

"Bisogna viverla in una chiave marginalmente positiva, nel senso che tra le poche cose buone fatte c'è la valorizzazione dei giovani della Next Gen. E' stato fatto un buon lavoro, fino all'ultimo questi ragazzi hanno cercato di fare del loro meglio in una situazione molto difficile. Mi auguro che si continui questo discorso e che gli verrà concesso più spazio nella Juventus dell'anno prossimo".

Quale sarà il destino area tecnica?

"Non ne ho la più pallida idea, Allegri fa sapere di avere due anni di contratto e ha tutto il diritto di ribadirlo. Non so se l'attuale dirigenza vorrà mantenerlo nell'attuale posizione di allenatore, vorrà trovargli una posizione più decentrata nell'ambito della Juventus, oppure vorranno raggiungere un'intesa per terminare il rapporto lavorativo. Ho sempre avuto molta stima nei suoi confronti, in particolare per il fatto di non lamentarsi mai per i danni che gli vengono causati da arbitraggi sfavorevoli e per la sua maniera glaciale di gestire una situazione fuori dal campo difficile. Nelle ultime settimane, però, ha dimostrato qualche piccola sfilacciatura, per altro anche abbastanza comprensibile".

Se non dovesse esser confermato, quale allenatore vorrebbe alla Juve?

"Credo che la Juventus non possa spendere cifre top per la panchina, per cui vedo all'interno del campionato italiano una serie di allenatori interessanti come Thiago Motta, Paulo Sousa e Raffaele Palladino. Visto che tutti e tre hanno dimostrato grandi cose in questa stagione, sceglierei un profilo del genere per il dopo Allegri se dovesse andar via".

Un po' come faceste voi con Ranieri l'anno in cui tornaste in A.

"Noi lo abbiamo fatto con Deschamps, non finirò mai di rimpiangerlo perché prese una squadra che aveva 30 punti di penalizzazione e la portò alla promozione con molte giornate d'anticipo. Sul finale di stagione, istigato dal suo agente, fece i capricci e pretese un aumento di retribuzione rispetto a quanto era stato scritto nel contratto. Blanc, che non era favorevole, disse che dovevamo rifiutare. Lui ci lasciò, ma dopo qualche settimana licenziò la persona che lo aveva consigliato male. Anche Ranieri, senz'altro, fece un ottimo lavoro, nelle ultime settimane ebbe dei problemi con lo spogliatoio e decidemmo di lasciarlo andare. Ho sempre avuto stima nei suoi confronti".

Qualcuno accosta la penalizzazione di oggi con i fatti del 2006. Visto che ha vissuto quel periodo dall'interno, c'è qualche correlazione a parer suo?

"Francamente non capisco come si sia potuto metter in piedi un processo sportivo nel corso di un campionato che è stata criticata da buona parte degli addetti ai lavori che, di certo, non sono di fede bianconera. L'osservazione che mi ha più colpito è quella di Mourinho, in cui parla di danni fatti alla Juventus e alle altre società. Se dovessi fare un confronto con quanto vissuto nel periodo di Calciopoli, per niente affatto rosea e semplice da gestire, almeno quello fu deciso a bocce ferme e la stagione era terminata. Questo non ha creato lo sbandamento psicologico, che può esser stato creato in questo caso. Noi tornammo subito in Serie A con giocatori motivatissimi e cercammo di fare del nostro meglio in un calcio italiano dominato dall'Inter".

Ha rivisto lo stesso accanimento del 2006?

"Non posso parlare di accanimento, ma ho molti punti interrogativi. Il Coni ha sostanzialmente detto al Consiglio Federale che erano stati sbagliati i compiti, per quello aveva rimandato al mittente la questione e le argomentazioni, almeno in parte, andavano riviste. Per me è stato sbagliato, semplicemente perché andava invalidato tutto senza allungare ulteriormente i tempi. Non mi è chiara la richiesta di Chiné di 9 punti a gennaio e di 11 a maggio, visto poi che erano state apportate le famose correzioni".

Che ne pensa delle parole di Evelina Christillin? 

"Evelina Christillin ha fatto presente che all'interno della Uefa non c'è un ambiente favorevole alla Juventus. E' una persona che stimo, mi spiace che sia stata attaccata in maniera molto superficiale. Non mi è piaciuta poi la reazione di Lapo Elkann, una persona che fa parte della cultura degli Agnelli non dovrebbe permettersi di dire certe cose. L'ho sentita, il suo discorso è stato da membro del consiglio Uefa riferendo quale è l'opinione nei confronti dei bianconeri". 

Si ringrazia Giovanni Cobolli Gigli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.