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Davide Torchia (Ag. Rugani): "La Juve non vuole trattare la sua cessione, è utile al progetto del club. Sulle vicende extra campo e Allegri..."

09.01.2023 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Davide Torchia (Ag. Rugani): "La Juve non vuole trattare la sua cessione, è utile al progetto del club. Sulle vicende extra campo e Allegri..."
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© foto di Federico De Luca

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'agente di Daniele Rugani autore di un'ottima prova contro l'Udinese, Davide Torchia, per parlare approfonditamente del suo assistito e non solo:

Rugani non ha fatto sentire la mancanza di Bremer, come hai giudicato il suo match?

"Ha interpretato al meglio il match, si è calato bene nel ruolo. Nel momento in cui c'è bisogno, si fa sempre trovare pronto. E' stato lineare, ha fatto le cose giuste, ha rischiato di fare gol e quella sarebbe stata una soddisfazione in più. Daniele, insieme ai suoi compagni di squadra, è riuscito a dar seguito al lavoro intrapreso nelle ultime settimane: non far subir gol alla Juve. Questo fa piacere".

Interpellato a fine match su questioni di mercato, ha dichiarato di non saperne nulla. Quale è invece la situazione?

"La Juventus ha espresso il piacere di continuare ad averlo nella propria rosa, e non vuole fare trattative per eventuali cessioni. Il calciatore è utile al progetto del club che si sta creando in questo momento. Questo ci è stato detto prima del match con l'Udinese, per cui nessuno poteva sapere del suo impiego e del suo rendimento. La prestazione di sabato avvalora le loro opinioni, noi siamo contenti di tutto questo e ribadiamo il fatto di non aver mai chiesto di andar via. Sappiamo il nostro ruolo, Daniele lavora per essere all'altezza e vuole farsi trovare sempre pronto".

Da ex portiere, credi che il merito degli otto clean sheet di fila sia da attribuire esclusivamente a Szczesny/Perin oppure a tutto il reparto?

"E' impossibile che il portiere non prenda gol solo ed esclusivamente per la sua bravura, senza nulla togliere a Szczesny e Perin che sono molto bravi. Il merito non è da attribuire solo alla fase difensiva, ma a tutti quelli che rincorrono e spendono tante energie per portare a casa il risultato. Il non subir gol non deve essere l'obiettivo primario, ma aiuta moltissimo l'unione e lo spirito di squadra. Poi un gol lo si può sempre trovare, con Cremonese e Udinese è accaduto esattamente questo. In questo momento particolare c'è stata una sosta un po' pesante e degli attacchi extra campo, la Juve è brava a proteggere i propri calciatori. I risultati maturati forniscono più compattezza e a beneficiarne è sempre il gruppo".

La Juventus è passata dalle ceneri di ottobre, dopo la sconfitta di Monza e la clamorosa uscita dalla Champions, a risorgere con in campionato con le otto vittorie di fila. Non è un qualcosa che accade tutti i giorni, o sbaglio?

"E' vero, ma la Juve ci ha insegnato a non trasformare gli scivoloni - che possono accadere nel mondo del calcio - in trend che durano per anni e anni. Perché molte squadre, nel momento in cui sbagliano, restano fuori da tutto per parecchio tempo, cosa che nell'ambiente bianconero è solo per un periodo temporaneo. Ci si rimbocca le maniche, ci si ricompatta e si parte dalla solidità del gruppo, c'è stato bisogno di ogni giocatore dal più grande al più giovane che è stato in grado di sopperire alle assenze. Solo così puoi cercare di star sempre ad un livello molto alto".

Da addetto ai lavori, che idea ti sei fatto delle vicende che stanno coinvolgendo la Juve fuori dal campo?

"Sembra molto, per usare un eufemismo, 'particolare' cercare di andare a riaprire una situazione in cui c'è stata una assoluzione totale in vari gradi di giudizio. Lo affermo in riferimento ad ogni ambito, non solo per quello sportivo. E volerla riaprire sembra quasi che sia fatto per avvalorare determinate tesi, un po' per dimostrare che prima era stato commesso un errore. E' un po' alquanto singolare. Questo tema è sempre stato fonte di dibattito, già i dirigenti di una o due generazioni fa ne discutevano. Onestamente non vedo che ci sia di particolare, gli scambi tra calciatori ci sono sempre stati. Non si può porre sullo stesso piano un club di medio classifica di Serie A che fa venti spostamenti e la Juventus, i cui giocatori di Next Gen e settore giovanile sono molto ricercati, ne fa dieci volte tanti. La quantità può distrarre, perché magari a sbagliare è quello che ne fa una".

Ti aspettavi che Allegri riuscisse a riemergere dopo un periodo così negativo? La Juventus, a Napoli, si gioca una bella fetta di scudetto e soltanto tre mesi fa sembrava difficile questa possibilità.

"Nessuno poteva immaginare questo filotto, ma Allegri non è nuovo a queste imprese. Già nel corso della sua carriera era riuscito a riprendere situazioni molto difficili, una di queste è stata la rimonta scudetto del 2016 sulla panchina bianconera. E' l'allenatore dell'impossibile, ma lo possiamo identificare benissimo come un manager sportivo. Nelle difficoltà, è sempre stato bravo a tener unito il gruppo e a compattarlo. Una sua grandissima dote è sicuramente quella di saper fare la scelta giusta, perché saper mettere i giocatori al momento giusto non è una cosa per nulla scontata. I giocatori lo seguono, la società è solida e lo ha sempre protetto: sicuramente ci sono state le basi per poter fare tutto questo".