Una decisione condivisa ma a decidere è sempre uno solo

Damien Comolli ha detto che per Spalletti è stata una scelta collegiale. "Abbiamo scelto Spalletti perché abbiamo visto come giocano le sue squadre. Io, Chiellini e Modesto siamo in contatto con la proprietà e abbiamo deciso insieme di ingaggiarlo. È molto importante che questa decisione sia stata presa da tutti insieme".

Una sottolineatura che spiega come ci sia unità di intenti all'interno del club, ma che riflette solamente in parte la situazione che si è delineata. Perché il prossimo amministratore delegato ha scelto sì di ascoltare i consigli di chi conosce il calcio italiano meglio di lui, ma ha sempre la forza per imporre le proprie scelte in modo rigido. Basti pensare all'accordo annuale che, di fatto, è una vittoria su tutta la linea. "Abbiamo sottoscritto un contratto fino a fine stagione, ma abbiamo un accordo per rinnovarlo a fine stagione e creare un rapporto a lungo termine con lui. Io e Luciano abbiamo capito che questo rapporto potesse essere perfetto, ma in questo anno ci incontreremo per rinnovare il nostro rapporto di lavoro.

La stessa rigidità che ha portato Openda in bianconero al posto di Kolo Muani per le cifre troppo alte richieste dal Paris Saint Germain. Ora ci sarà la questione direttore sportivo, con Ottolini che sembra in pole dopo quanto successo al Genoa. Poi non si potrà più sbagliare, perché il quadro è finalmente completo.