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A tutto Torricelli: "Oggi sarei all'altezza di questa Juve, mi piacerebbe far parte dello staff. Terzino? Vedrei bene Di Lorenzo. Sulla Champions e il suo passato..."

01.04.2020 16:15 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - A tutto Torricelli: "Oggi sarei all'altezza di questa Juve, mi piacerebbe far parte dello staff. Terzino? Vedrei bene Di Lorenzo. Sulla Champions e il suo passato..."
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© foto di Federico De Luca

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero, Moreno Torricelli, per ricordare quella che è stata la sua esperienza in bianconero e non solo:

Come stai vivendo questo periodo di quarantena?

"Li sto trascorrendo restando a casa, seguendo quelle che sono le indicazioni fornite dal Governo. Per mia fortuna, possiedo una casa con un giardino ed essendo falegname, c'è sempre qualcosa da fare. Trascorro le mie ore svolgendo lavori domestici, devo pitturare nuovamente tutte le parti in legno. Diciamo che non mi annoio (sorride ndr)".

Qualche settimana fa, in un'intervista a Radio Bianconera hai affermato di preferire de Ligt a Bonucci. Ponendoti una domanda simile: meglio Bentancur di Pjanic davanti alla difesa?

"Sono due giocatori diversi: Pjanic è bravo ad impostare e possiede un piede sopraffino, Bentancur è più abile a recuperare palla. In tal senso non ho una preferenza, la valutazione deve esser fatta tenendo conto dei giocatori in campo. Se dovessimo avere una squadra in cui spicca la capacità di recupero palla, Bentancur potrebbe far più comodo. Ma questi sono equilibri di squadra che vanno al di là delle qualità individuali di ogni calciatore".

Andando indietro un po' con la memoria, è famosa la ricorrenza del 2-0 del 1996 inflitto al Real Madrid. Che ricordi hai di quel match?

"E' stata una partita incredibile, per tanti di noi era la primissima volta che incontravamo una squadra dal blasone del Real Madrid che in ambito europeo è sempre stata una delle migliori. Dovevamo recuperare lo svantaggio del Bernabeu ed eravamo convinti di potercela fare, emozionalmente è stato tutto così fantastico. Ricordo bene la punizione di Del Piero, la mia espulsione e il gol di Padovano. Indelebile è quel tiro di Raul uscito di poco fuori a pochi minuti dal termine, in quelle sfide basta poco per cambiare le sorti di una squadra o dell'altra".

C'è qualche aneddoto, mai raccontato, di quello splendido cammino di Champions che vi portò poi a vincere la finale di Roma?

"Non c'è l'aneddoto in particolare legato a quella Champions, sapevamo che avevamo le carte in regola per far bene. Tanti di noi erano novizi in quella competizione, ricordo ancora benissimo l'esordio con il Borussia Dortmund in cui eravamo senza Vialli e Ravanelli. Con la vittoria ottenuta a Dortmund per 3-1 abbiamo compreso di poter dire la nostra, come poi dimostrato durante il nostro cammino. Dipendeva tanto dalle nostre qualità".

E' vero che cantasti "Ohi Maria" nudo sotto la curva dopo la vittoria con l'Ajax?

"Nego il fatto di esser nudo, ma ero rimasto in mutande in quanto avevo lanciato tutto ai tifosi. E' stato un momento di follia totale, dipeso dalla partita e dalla tensione accumulata nei giorni precedenti. Ricordo il bellissimo giro di campo, con il saluto anche ai tifosi dell'Ajax. Sotto la curva della Juventus c'era il delirio".

La tua poi è una storia particolare, sei arrivato in pochissimo tempo dalla D alla A. C'è ancora un effetto provocato a cui ancor oggi pensi?

"E' stato tutto molto intenso da non poterci pensare più di tanto. Forse l'emozione più grande che mi ha fatto capire il salto di campionato è stata la prima volta a San Siro, semplicemente perché era lo stadio in cui non meno di due mesi prima ero presente come spettatore sugli spalti. Poi, aggiungiamo, anche il fatto di vedere dal vivo chi invece ero solito guardare in tv. E' stata una cosa speciale".

Ad oggi esiste ancora la possibilità di poter vivere tutto questo?

"Io credo ancora di sì, perché chi gioca nei dilettanti è spesso colui che ha fatto il settore giovanile di un grande club e che per un motivo o per un altro non è riuscito a sfondare. Però qualitativamente parlando, sono giocatori molto validi. Chiaramente, nel mio caso, ho avuto Giovanni Trapattoni che ha creduto in me, non ha avuto paura e ci ha messo sempre la faccia. Se trovi questo tipo di persona che crede in te, l'alchimia diventa vincente. La sua sfrontatezza nel lanciarmi subito titolare in A ci ha fatto vincere entrambi".

Hai un suggerimento sul terzino destro che potrebbe servire alla Juve? Chi ti piacerebbe?

"Attualmente mi sta piacendo molto Di Lorenzo del Napoli, se non erro anche lui arriva dai dilettanti. Il calciatore mi piace molto per l'intraprendenza e per la sua personalità, quest'ultima è una dote fondamentale se vuoi arrivare a giocare in certi palcoscenici. Spero per lui che possa continuare su questa strada, per il momento abbiamo Cuadrado che è molto diverso del sottoscritto e anche più forte".

Oggi saresti all'altezza di giocare in questa Juventus e, perché no, di sgomitare per un posto da titolare con lo stesso Cuadrado?

"A livello generale, penso che tutti i calciatori arrivati a grandi livelli lo possono fare in qualsiasi epoca. Se fossi nato dieci anni dopo, Trapattoni permettendo, a determinati palcoscenici potrei giocare tranquillamente. Ho avuto un colpo di fortuna nel trovarmi al posto giusto al momento giusto, incontrando tra l'altro la persona perfetta in quel caso. E non ho idea se qualche anno più tardi sarebbe successo lo stesso, però osservando la mia carriera credo di potermi ritenere all'altezza anche di questa Juventus".

Ti piacerebbe far parte dello staff bianconero?

"Premetto che ho avuto la fortuna e il piacere di poter lavorare per due anni con Juventus Tv, è stata una bellissima esperienza perché ho conosciuto persone straordinarie con cui ci si divertiva raccontando gli incontri. Staff? Sono cresciuto a pane e calcio, mi piacerebbe molto poter contribuire in forma attiva in un qualsiasi ruolo. Quando si parla di calcio, per me, si parla di cibo (sorride ndr)".

Come era il rapporto con Luciano Moggi?

"Ho avuto un rapporto eccezionale, si sta parlando di una squadra che ha dettato legge in tutti gli anni in cui ne ho fatto parte. C'erano persone eccezionali, che mi hanno sempre dimostrato il loro affetto e lo continuano a fare anche oggi. A mia volta, credo di aver dimostrato queste qualità e non ho mai avuto problemi con nessuno. Il bello di quel periodo era quello di parlare con figure responsabili, ogni discorso affrontato era un motivo di crescita personale e per la squadra. Gli anni della Juventus li ricorderò per sempre in maniera positiva".

In conclusione: chi è stato il compagno e l'avversario più forti incontrati?

"Difficile fare un solo nome, perché ho avuto la fortuna di giocare con campioni fortissimi del calibro di Baggio, Del Piero, Zidane, Ma per quella Juve vincente, a livello di leadership e spogliatoio, è stato fondamentale Vialli. E' stato l'unico grande leader che ho avuto. Come avversario quello che ho sofferto di più è stato Ginola che all'epoca giocava nel PSG, ricordo una semifinale in particolare contro di lui in Coppa Uefa del '92-93. Il più forte, invece, era Ronaldo il fenomeno perché vederlo in campo era incredibile".

Si ringrazia Moreno Torricelli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.