CHIELLINI a "UEFA.com": "La Juve e la nazionale sono stati i grandi amori della mia vita, sono felice per quello che ho raggiunto in carriera"

A 2 giorni dalla "Finalissima" contro l'Argentina, Giorgio Chiellini, capitano della Juventus e della nazionale azzurra, confida a "UEFA.com" le emozioni per quella che sarà la sua ultima gara con la maglia azzurra: "
L'Argentina ha giocatori eccezionali. È ovvio che il primo a venire in mente è Messi, ma anche gli altri sono fantastici. Non a caso hanno vinto [la Coppa America].Messi è un'icona del calcio. Non sta a me dire se è il più grande di tutti i tempi o meno. Sarà solo un piacere giocare la mia ultima partita in Nazionale contro di lui. Ho avuto la fortuna di affrontarlo in diverse occasioni e per fortuna è andata spesso bene. Affrontare grandi giocatori come lui è una questione di fortuna: se lui e la sua squadra sono in giornata, non c'è niente da fare.
La mia carriera in azzurro? È andata senza dubbio meglio di quanto avrei mai potuto immaginare. Quando si è bambini si sogna di giocare in Nazionale, perché è il massimo che un calciatore possa raggiungere. Giocare più di 100 partite in 18 anni in azzurro, essere capitano e sollevare una coppa importante come quella che ho vinto l'anno scorso a Wembley, è stata la ciliegina sulla torta. Spero che [i tifosi] mi ricordino come una brava persona. Una persona che ha incarnato [certi] valori. In campo ho pregi e difetti, e qualcuno li ricorderà entrambi. Alla lunga si ricordano sempre le cose più belle, è normale.
Cosa mi mancherà di più? Mi mancherà soprattutto lo spogliatoio. Prima ero giovane, ora sono più maturo, ma mi diverto con i ragazzi giovani. Mi danno energia e mi sento davvero bene a condividere lo spogliatoio con loro. Naturalmente fuori dal campo abbiamo vite completamente diverse a causa della differenza di età. Mi mancheranno anche l'energia e la spensieratezza che hanno. Mi mancheranno sicuramente tutte queste dinamiche.
Consigli ai giovani? Di lavorare sempre con passione, di cercare di migliorare e di divertirsi. È un lavoro, ma è il miglior hobby e svago che un ragazzo possa sognare. Solo se c'è equilibrio e si è in grado di fare le cose nel modo e nei tempi giusti, si possono commettere gli errori che un giovane può fare nel suo percorso naturale di crescita.
Come mi sentirò alla fine della partita? L'ho appena vissuto con la Juventus, quindi so più o meno cosa aspettarmi. È un secondo addio; questi sono stati i miei due grandi amori della mia vita, due grandi storie d'amore. Ho giocato 17 anni con la Juventus e 18 anni con la Nazionale: sono stati una parte fondamentale della mia vita. Sono in pace. Mi sento felice per quello che ho raggiunto e un po' orgoglioso per quello che ho fatto nella mia carriera. Ma soprattutto sono orgoglioso dei valori che ho trasmesso e dell'affetto che le persone che ho incontrato dal 2004 - o addirittura dal 1999 con l'Under 15 - fino ad oggi hanno per me".