BONUCCI a Il Secolo XIX: "Lusingato del paragone con Beckenbauer. Avversario Champions? Non c'è differenza. Conte grande motivatore. Tifosi abituati troppo bene. Ibra? Dipende dalla società"

14.03.2013 14:25 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
BONUCCI a Il Secolo XIX: "Lusingato del paragone con Beckenbauer. Avversario Champions? Non c'è differenza. Conte grande motivatore. Tifosi abituati troppo bene. Ibra? Dipende dalla società"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Leonardo Bonucci a ruota libera in una lunghissima intervista realizzata dal collega Luca Pasquaretta e pubblicata stamane su "Il Secolo XIX". Ecco le interessanti dichiarazioni del difensore bianconero, divenuto ormai una delle colonne della squadra di Antonio Conte:


"LUSINGATO DEL PARAGONE CON BECKENBAUER" - "Un giorno magari qualcuno potrà dire, 'Gioca alla Bonucci'? (Risata). Speriamo. Significa aver fatto qualcosa di importate e di aver vinto tanto. Lusingato quando mi paragonano a  Beckenbauer? Sicuramente. Per arrivare a lui, ce ne passa ancora. Penso solo a migliorare”.

"PIQUE' IL BONUCCI DEL BARCELLONA" - "Chi è il Bonucci del Barcellona? Per struttura fisica e doti tecniche Piqué, che insieme a Thiago Silva rappresenta il meglio. Io devo continuare a lavorare per avvicinarmi a questi due grandi campioni”.

"ELIMINAZIONE DEL MILAN NON HA FATTO PIACERE" - “Non mi ha fatto piacere. Prima del campanilismo c’è il bene del calcio italiano. Se fossero passati, il nostro ranking Uefa sarebbe migliorato”. 

"DIFFICILE FERMARE MESSI" - Come si ferma Messi? E’ difficile. Ci hanno provato in tanti e in diversi modi. E nessuno ci è riuscito. Lui è straordinario, il più forte di tutti”.

"GALA AI QUARTI? NON C'E' DIFFERENZA" -"Meglio il Galatasaray ai quarti? Anche loro hanno giocatori formidabili: Snejider, Drogba, Muslera, Felipe Melo. Stiamo parlando delle 8 migliori d’Europa, quindi non c’è differenza”.

"TUTTO DIPENDE DALLA TESTA" - "La ricetta per migliorare quando le cose vanno bene? Tutto dipende dalla testa. Serve concentrazione. Dare il massimo. E non cadere nella presunzione. Insomma rimanere sempre umile, convinto e positivo”

"QUALCHE COMPAGNO INIZIA A SEGUIRE IL MIO MOTIVATORE" - "Se ho consigliato il mio motivatore (Alberto Ferrarini) a qualche compagno? Ne ho parlato. Qualcuno ha iniziato a seguirlo. Per privacy non faccio nomi. E’ una persona preparata. Dà qualcosa in più che a qualcuno serve, come è capitato a me. A Treviso è cambiato tutto. Sono passato dalla tribuna alla Juve”. 

"IL MIO MOTTO...." - "Qual è il mio motto? Ai tempi di Treviso, mi sono fatto tatuare una frase che ripeteva il nonno di Martina, la mia fidanzata che mi ha reso padre di Lorenzo: 'Per aspera ad astra'. Ossia attraverso le difficoltà si arriva alle stelle”.

"CONTE GRANDE MOTIVATORE" - "Se Conte è un buon motivatore? Un grande direi. Si vede in campo, quando la squadra magari è un attimo bloccata, trasmettere voglia, fame e cattiveria agonistica”.


"HO SEMPRE TIFATO JUVE" - "Se ho sempre tifato Juve? Da piccolo avevo il poster di Del Piero in camera. Una volta in un’intervista ho ringraziato l’Inter per avermi lanciato nel calcio che conta. Qualcuno ha pensato che tifassi per loro. Invece nel mio cuore c’è stata solo e sempre la Juve”.

"MILAN E NAPOLI ANTIPATICHE? SOLO RIVALITA' SPORTIVA" - "Se mi sta più antipatico, calcisticamente parlando, il Milan o il Napoli? Nessuna delle due, c’è solo rivalità sportiva. Finisce tutto in campo, dopo i 90 minuti. A loro sto simpatico perchè ho fatto fare gol a Inler e Nocerino con una sua deviazione? (Risata). Nelle sfide scudetto sono stato sempre protagonista. Ha portato bene l’anno scorso, spero la tradizione continui anche quest’anno”.

"SCUDETTO? DISCORSO CHIUSO SE RESTIAMO LA JUVE DI SEMPRE. A BOLOGNA SARA' DURISSIMA" - "Per il campionato è un discorso chiuso? Se rimaniamo la Juve di sempre. Ci mancano 10 finali. A Bologna sarà durissima. Bisogna rimanere sempre sul pezzo. Non staccare mai la spina, fino a quando la matematica non dirà che siamo campioni d’Italia”.

"CONTE VOLEVA AMMAZZARMI? CI STA" - "A Celtic Park sullo 0-3 Conte mi ha gridato t’ammazzo? (altra risata). Ci sta. Capita ogni partita. Pure in allenamento. Prendo rischi anche da ultimo uomo”.


"MI SENTO DA JUVE" - "Cosa provo ad essere una delle colonne della Juve? E’ bello. Mi sento da Juve. Ho fatto tanto e ci tengo a tenermi il posto”.


"SOLDATINO PER CASSANO? NESSUN FASTIDIO, LA JUVE HA UNO STILE" - "Infastidito per essere definito soldatino da Cassano? No. La Juve ha uno stile. Deve essere così, quando metti questa maglia. E io ne sono orgoglioso. Bisogna rispettare tutto e tutti. Sempre. Ho sbagliato una volta contro il Genoa quando ho protestato in quel putiferio finale. Ho chiesto scusa, ho pagato, sono stato squalificato e non ho replicato. Qui bisogna dare l’esempio. Sempre. Scene del genere non si ripeteranno più. Se mi sento  più soldatino o colonnello? Un soldato, possibilmente vincente, agli ordini del capitano”

"ICARDI PUO' DIVENTARE UN TOP" - "Icardi ci ha creato qualche problemino? E’ un buonissimo giocatore, ben strutturato fisicamente. Bel piede. Parte sempre da lontano, attaccando lo spazio. Può diventare un top”.

"TIFOSI ABITUATI TROPPO BENE" - Perchè una parte dello stadio ci fischia nonostante i risultati eccezionali? Da parte mia l’ho vissuto l’anno scorso con Chievo e Milan. A qualcuno possono fare male. Si può bruciare un giocatore. Li abbiamo abituati troppo bene. I più fischiati sono gli attaccanti. Si giudica troppo e solo in funzione del gol. Se segniamo tanto tutti è anche grazie al loro lavoro”.

"CORI CONTRO IL NAPOLI E BALOTELLI? NON FACCIAMOCI MALE DA SOLI" - "Un appello agli ultras, a chi fa cori contro il Napoli e contro Balotelli? Non mi trovano d’accordo perché potrebbe andare a discapito nostro, ma anche loro. Avete visto cosa è capitato contro lo Shakhtar? Ne abbiamo risentito dello sciopero. Sono il nostro 12 esimo uomo, evitiamo di farci del male da soli”.

"CALCIOSCOMMESSE? NEL TRITACARNE DA INNOCENTE" - Cosa mi ha insegnato e lasciato l’anno scorso la vicenda calcioscomesse? Lasciato niente. Se penso a quello che è successo, provo indifferenza. Mi ha insegnato a non fidarmi di tutti. Sapevo di essere innocente. Eppure mi sono trovato nel tritacarne. Amareggiato per quello che sta accadendo a Bari? Tanto. E’ avvilente. Lì abbiamo costruito cose importante. Prima con Conte abbiamo fatto il salto di qualità e un gioco spettacolare. L’anno dopo abbiamo sfiorato l’Europa. Il record di punti. E’ un peccato. Se il calcio oggi è più pulito? Spero di sì”.

"LA SUPERSTAR E' IL COLLETTIVO, MERITO DI PRANDELLI E CONTE" - "La settimana prossima la sfida contro il Brasile? Ogni volta che indosso la maglia azzurra è un motivo d’orgoglio. Lo sarà anche a Ginevra se sarò convocato. Agli Europei abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo, è il nostro segreto. Come alla Juve. Ognuno dà il massimo. Citando l’ingegner Elkann, la superstar è il collettivo. Merito di Prandelli e di Conte”. 

"SU PRANDELLI E CONTE..." - "Cosa accomuna Prandelli e Conte? La preparazione maniacale delle partite a livello tattico. In cosa sono diversi? Mister Conte è più istintivo. Prandelli più riflessivo”.


"IBRA? DIPENDE DALLA SOCIETA'" - "Se mi piacerebbe giocare con Ibrahimovic? E’ inutile dire che sia un grande giocatore. Dipende dalla società. Faranno le valutazioni. Se arriverà lui o un altro campione, l’importante è che si metta a disposizione della squadra, come fanno tutti i nostri attaccanti. Alla Juve vinciamo e perdiamo tutti insieme”.