ESCLUSIVA TJ - Sergio Brio: "L'infortunio a Barzagli? Capitò anche a me e per recuperare in fretta peggiorai le cose. Bonucci, i problemi morali sono più gravi di quelli fisici"

05.06.2012 15:25 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Sergio Brio: "L'infortunio a Barzagli? Capitò anche a me e per recuperare in fretta peggiorai le cose. Bonucci, i problemi morali sono più gravi di quelli fisici"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex difensore della Juventus trapattoniana Sergio Brio, in esclusiva per TuttoJuve, ci dice la sua sulla situazione difensiva della Nazionale, condizionata dall'infortunio di Andrea Barzagli e sul caso scommesse che vede coinvolto Leonardo Bonucci.

Sergio Brio, preoccupante infortunio per Andrea Barzagli. Quanto perde la Nazionale?

“Ho fiducia nel medico azzurro Castellacci e nel suo staff. Sanno fare il loro mestiere e sapranno come valutare la sua situazione. Detto questo si parla di 20 giorni ed è una bella tegola, perché dobbiamo augurarci che la Nazionale arrivi fino in fondo. Il problema purtroppo non è solo Barzagli”.

 

Si riferisce anche ai giocatori coinvolti nel caso scommesse?

“Esatto, come Criscito che è all’ultimo è dovuto andar via o come Bonucci che è partito ma è da vedere in che condizioni psicologiche è. Perché i problemi morali sono più gravi di quelli fisici e non dobbiamo sottovalutare questo aspetto”.

Per struttura fisica Barzagli la ricorda molto. Le chiedo quindi: le è mai capitato un infortunio simile e quanto tempo ha impiegato a tornare in forma?

“A me è capitata una cosa simile e come precedente non è certo incoraggiante. Si era voluto accelerare con i tempi di recupero perché incombeva una partita molto importante con la Roma. Boniperti e Trapattoni spinsero affinché giocassi quella partita e la conseguenza è stata che dopo 5 minuti mi sono fatto male di nuovo. Una ricaduta”.

A far preoccupare Prandelli sulla difesa anche le tre reti incassate dalla Russia

“Non solo quelle, ma le 3 sconfitte consecutive. Voglio sperare che ora che iniziano gli Europei i giocatori inizino a fare sul serio, come storicamente succede sempre. È una mentalità tipica italiana quella di svegliarsi quando ci sono le partite che contano”.

Restando in difesa, c’è un giocatore che le piacerebbe vedere alla Juve?

“Nomi non ne voglio fare, anche perché c’è una dirigenza che opera molto bene e sa chi scegliere. Posso dire che il concetto di difensore, di stopper come lo si diceva ai miei tempi, lo intendo in un altro modo”.

Una categoria che sembra in crisi. C’è qualcuno che a suo avviso è ancora un grande difensore?

“Nesta è l’ultimo che ci ha lasciato. E anche Thiago Silva, in effetti. Il brasiliano è davvero forse l’unico rimasto. Del resto si vede poco in giro e a volte se c’è qualche elemento promettente poi delude le aspettative. Ad esempio mi piaceva molto Kjaer, che a Palermo aveva fatto benissimo, poi in Germania è andato male e nemmeno alla Roma è riuscito a riprendersi”.