Moby Dick - Juventus, l'errore in attacco verrà pagato a caro prezzo. Marotta sbaglia...

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle autobiografie di Paolo Montero e Antonio Conte
29.08.2012 00:00 di  Alvise Cagnazzo   vedi letture
Moby Dick - Juventus, l'errore in attacco verrà pagato a caro prezzo. Marotta  sbaglia...

Senza voler occupare più del dovuto il suolo dell'ignoto, quello di un mercato inesplorato dalla cintola in su di una linea mediana mai così forte dall'epopea "lippiana", la nuova Juventus formato europeo continua a minacciare pericolose mancanze, numeriche almeno quanto qualitative, nel reparto avanzato. Il ritorno del figliol prodigo Giovinco, tornato a Torino per espressa volontà di Antonio Conte dopo una discussione piuttosto animata con l'amministratore delegato Beppe Marotta, a corredo di un prezzo francamente fuori mercato, non può infatti bastare a sopperire le lacune di un organico offensivo piuttosto risicato. Oltre che qualitativamente scarno, con il solo "Houdini" Vucinic a garantire qualità ed incisività, seppur ad intermittenza, nel bel mezzo di numerose incognite.

Matri, buon stoccatore e nulla più, non può essere il principale interprete di un ruolo, quello del bomber, che di fatto mai è stato realmente cucito intorno al proprio rispettabile curriculum. L'incapacità di fraseggiare con i compagni di reparto, la scarsa lucidità nel leggere la manovra offensiva avvolgente studiata da Conte e la poca propensione al palleggio fanno di Matri una risorsa da utilizzare sporadicamente con ottimi risultati. Ma non certo la pietra angolare sulla quale sedimentare propositi di successo in Coppa dei Campioni. L'accantonamento nel corso degli ultimi mesi dello scorso campionato, quando Conte gli preferì addirittura Borriello, attaccante da discoteca più che d'area da rigore, nemmeno riscattato a fine stagione, dovrebbe far riflettere, e non poco, sulla considerazione riposta dal tecnico leccese sul centravanti riminese.

L'enigma Quagliarella, una sorta di Ufo dalle parti di Vinovo dal giorno del gravissimo infortunio ai legamenti del ginocchio, non rappresenta nemmeno lontanamente la soluzione ai mali di un attacco spesso e volentieri sorretto da un centrocampo tonico e incisivo sotto porta. Così, a conti fatti, non pare comprensibile, se non attraverso il riconoscimento di un errore di valutazione da parte di Marotta, il lento svilimento di ogni obiettivo d'attacco sino ad oggi trattato. Van Persie prima, Suarez poi. Passando persino per Pazzini, accasatosi al Milan per disperazione a causa della grana Cassano.

Questa Juventus in campionato come in Europa non potrà presentarsi con la solita toppa Borriello, magari giunta a Torino nell'ultimo giro di orologio dell'ultimo giorno di mercato. Difficile affrontare e competere con le big d'Europa senza uno straccio di bomber capace di risolvere quelle partite ingolfate sotto una pioggia torrenziale o bloccate da chissà quale mancanza psicologica a ridosso di un incontro europeo infrasettimanale. Per vincere, oltre che per convincere, occorre spendere. E farlo bene. L'arrivo di Isla, reduce da un gravissimo infortunio, ad esempio, con la conferma in blocco della fanteria destra formata da Lichtsteiner, Giaccherini, Pepe e Padoin appare oggi superfluo. Quando i soldi investiti sul cileno sarebbero potuti servire per convincere il Manchester City a cedere Dzeko o il Bilbao ad allentare la morsa sul "puntero" Llorente...

 

Segui l'autore su twitter: @AlviseCagnazzo


CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.