Moby Dick - De Ligt alla Juventus è una vittoria di Agnelli e Paratici

Corrispondente Daily Mail, autore di 9 libri. Autore e conduttore programma #Alvolante per AntennaSud. Vincitore Overtime Festival della Comunicazione del giornalismo e del premio Campione Odg Puglia
17.07.2019 01:33 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - De Ligt alla Juventus è una vittoria di Agnelli e Paratici

La più grande trattativa del calcio italiano degli ultimi venti anni è stata condotta da Andrea Agnelli e Fabio Paratici. Nell’anno solare dell’addio di Marotta, la Juventus dimostra di saper superare qualsiasi scossone aziendale senza alcun cedimento delle attività sportive assicurandosi il miglior difensore Under 25 al mondo. L’acquisto di De Ligt rappresenta una vittoria della filosofia calcistica ed imprenditoriale di Andrea Agnelli, capace di affidare l’intera area sportiva ad un giovane dirigente, Paratici, che sino a qualche anno fa era tesserato come segretario nella Sampdoria.

L’arrivo del difensore centrale olandese contribuisce a riscrivere le gerarchie europee. Il fascino della Juventus e la capacità di persuasione della dirigenza bianconera hanno ha consentito di sbaragliare la concorrenza di Barcellona e Psg, convincendo De Ligt a preferire la destinazione italiana. Soltanto sino a qualche anno fa non ci sarebbero stati dubbi, considerando il peso economico e politico dei due club. 

La Juventus ha avuto il merito di costruire una solida credibilità, collocando al centro del progetto Cristiano Ronaldo, il miglior giocatore al mondo insieme a Messi. L’operazione De Ligt segna una svolta nell’economia nazionale, ricollocando l’Italia al centro dell’emisfero pallonaro. Raiola ha poi avuto il merito di attendere il momento opportuno per chiudere la trattativa, senza sollecitare più del dovuto lo smemorato Overmars, dimenticandosi della promessa fatta a De Ligt nel luglio del 2018.

Il centrale olandese costituirà con Chiellini una delle tre migliori difese al mondo, rafforzando i bianconeri nel punto considerato più debole dalla società in ragione di una carta di identità piuttosto sgualcita della maggior parte degli interpreti. Gli addii di Barzagli e Caceres, entrambi over trenta, ha alleggerito un reparto che continua ad annoverare capitan Chiellini, classe 1984, e Bonucci, classe 1987. L’arrivo dei quasi millennials De Ligt, classe 1999, e Demiral 1998, fornirà quei muscoli, quell’ossigeno è quella corsa a lungo mancanti un reparto solido ma non più affidabile come qualche anno addietro...