LA LANTERNA VERDE - La maglia bianconera ha un valore? Per Bernardeschi certamente…

23.12.2021 10:29 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - La maglia bianconera ha un valore? Per Bernardeschi certamente…

Il girone d’andata va in archivio. La Juventus, dopo un avvio da tragedia greca, è a -4 dalla zona Champions League. Non proprio un divario impossibile, no? Insomma, mai dare per morta la Vecchia Signora. Bravo (non avevo dubbi) Allegri che, con umiltà e intelligenza, ha plasmato una squadra dedita al sacrificio. Nelle ultime uscite (seppur contro avversari di non eccelso profilo), i bianconeri hanno dimostrato di avere un piano e, di questi tempi, è già tanta roba… Complimenti vivissimi a Bernardeschi. Per anni criticato duramente (anche dal sottoscritto), l’ex viola ha cambiato marcia. Da giocatore fumoso si è trasformato in giocatore concreto. Il gol contro il Cagliari (non segnava in Serie A da 513 giorni) è stata la ciliegina sulla torta di una fetta di stagione impressionante. Da quando è diventato Campione d’Europa, sembra un Fede diverso. Gioca concentrato, sa cosa deve fare e lo fa dannatamente bene. Non l’avrei mai immaginato ma è così: Bernardeschi è un elemento fondamentale della Juventus operaia di Allegri. I maligni dicono che si è svegliato perché ha il contratto in scadenza a fine stagione. Magari sta influendo questa condizione di precariato ma ritengo che la motivazione della sua resurrezione sia da ricercare in altri ambiti: gioca con continuità (quindi ha più opportunità di mettersi in luce e meno pressione di dover fare tutto in pochi minuti) e Allegri gli ha dato fiducia e la possibilità di muoversi in campo (si sente più libero).

Bravo Bernardeschi, hai stupito tutti (me compreso).
Non mi hanno stupito le parole di Arrivabene… “A qualcuno interessa più il procuratore che la maglia”, ha tuonato. Una bella bordata… In effetti, la questione della maglia è da approfondire. In questo calcio governato da procuratori e ingaggi faraonici, il valore della maglia che si indossa pare essere svanito nel nulla. Basta tornare indietro di un paio di decenni e parlare con ex juventini per capire cosa significasse arrivare a giocare con la casacca bianconera: il plus ultra del massimo. Oggi c’è la sensazione che la maglia della Juventus sia una tra le tante: no, no e ancora no. Chiaramente nessuno ha fatto nomi ma il messaggio era indirizzato (quasi certamente) a Dybala e De Ligt. L’entourage dell’argentino pretende uno stipendio faraonico (10 milioni di euro netti a stagione) pur sapendo che il loro assistito sembra di cristallo. L’agente dell’olandese (giocatore fortissimo, sia chiaro) parla di “prossimo passo”, facendo intendere che le ambizioni di De Ligt non siano in sintonia con quelle della Juventus attuale. Calma e gesso. Se Dybala e De Ligt sono diventati tanto forti (e famosi) lo devono principalmente alla Juventus. La Joya è cresciuta grazie alla Vecchia Signora, De Ligt grazie agli insegnamenti di Chiellini e Bonucci. E, come ha detto bene Arrivabene (gioco di parole orribile), la maglia della Juventus conta più di tutto e tutti (procuratori compresi).