La lanterna Verde - Accontentarsi non è un’opzione, soprattutto se ti chiami Juventus

La lanterna Verde - Accontentarsi non è un’opzione, soprattutto se ti chiami Juventus
Oggi alle 07:32Il punto
di Redazione TuttoJuve

Accontentarsi non è un’opzione, soprattutto se ti chiami Juventus

Fa strano pensare a come è messa oggi la Juventus. Siamo nel bel mezzo dell’ultima pausa per le nazionali di questo strambo 2025 e, quindi, c’è il tempo per dare i primi giudizi sulla Vecchia Signora vista fino ad oggi… Siamo partiti con grande fiducia: mercato interessante, allenatore con DNA bianconero e la convinzione di poter fare benissimo. A metà novembre ci ritroviamo con un mercato che ora è considerato disastroso, un nuovo allenatore e la convinzione che arrivare tra le prime quattro sarebbe un grande risultato. In Champions League siamo 26°. Ci siamo capiti, vero? Ventiseiesimi… In campionato 6°, dietro al Bologna. Non vorrei insistere sempre sullo stesso tasto ma, onestamente, credo sia necessario ribadire come, se sei la Juventus, accontentarsi non può essere un’opzione. Vedo un ambiente poco frizzante che sembra disposto ad accettare la mediocrità. Vero, Spalletti è appena arrivato e, di conseguenza, è prematuro lasciarsi andare a sensazioni e pensieri. Tuttavia, è chiaro che serve un cambio di rotta repentino. Di fatto, dopo la gara dell’Italia con la Norvegia, non si potrà più sbagliare e, soprattutto, servirà un atteggiamento “da vera Juventus”. Mi chiedo se ci sia ancora lo spirito, indomito e vincente, della Juventus? I giocatori dell’attuale rosa sono consapevoli di cosa significa portare la maglia bianconera? Alcuni lo sanno perfettamente, altri non so…
Indubbiamente c’è chi mette in campo il 110% e qui mi sovviene un’altra domanda: forse non sono “da vera Juventus”? Magari, semplicemente, alcuni non sono abbastanza bravi per giocare in bianconero. Non ci sarebbe nulla di male, ognuno ha i propri limiti. Il difficile è comprendere di averli…
Non invidio Spalletti. Ha per le mani una rosa che, sono sincero, è difficile da interpretare. A volte sembra una banda di mestieranti, altri un gruppo dal grande potenziale. Spalletti è chiamato a risolvere il caso, sperando che la risposta giusta, alla fine, sia la seconda.
E, come detto, il tempo stringe. Gli altri non aspettano e, seppur con i loro difetti, continuano a macinare punti, sia in Champions League che in Serie A. Credo che, da qui a Natale, capiremo cosa aspettarci nel 2026. L’auspicio è che scatti la scintilla, ovvero che accada qualcosa in grado di infondere fiducia ad una rosa troppo introversa per essere apprezzata. Non so cosa aspettarmi e questo mi spaventa. Spalletti non avrà più il peso di portare la Nazionale al Mondiale ma, per certi versi, si è messo in una situazione altrettanto scomoda. A meno che si decida, tutti insieme, di accontentarsi…