IL SANTO DELLA DOMENICA - Una tregua di 50 giorni. Poi via al futuro

07.04.2024 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  Una tregua di 50 giorni. Poi via al futuro

Una tregua, lunga 50 giorni. Una tregua che possa portare la Juve al raggiungimento degli obiettivi, dopodichè si parlerà di futuro. Ma ora serve battere la Fiorentina, serve far punti con Toro e Cagliari per sistemare la classifica. Servirebbe anche, ma siamo già troppo nel futuro, agguantare la finale di Coppa Italia dopo la vittoria di martedi nella gara di andata. Ecco, ripartiamo da qui, ripartiamo da quel secondo tempo in cui si è vista una squadra serena, decisa, cattiva e grintosa. Una boccata d’aria che adesso si deve trasformare in scintilla per finire bene la stagione.

Non è tempo di resa di conti, non è tempo di vendette personali, ma è tempo di stare accanto alla squadra, fragile, troppo nervosa in alcuni momenti, ma capace ancora di far bene. Si perché è bastato un gol per sbloccare la testa dei giocatori, è bastato un gol per scacciare, almeno per una sera, fantasmi e paure. E allora ripartiamo da li, dal secondo gol di Vlahovic, la cui presenza è sempre più importante, per aggredire la Fiorentina, per far capire agli uomini di Italiano, che il tempo dei regali è finito. Il digiuno in campionato è enorme: ultima vittoria il 25 febbraio, il rocambolesco successo contro il Frosinone. Poi la luce si è clamorosamente spenta, tra sconfitte e pareggi che hanno eroso il vantaggio sulle quinte. Si, il pericolo ora c’è ed è concreto.

Una vittoria non solo è necessaria per il morale, ma a questo punto fondamentale per la classifica che si è fatta pericolosa. Le grandi manovre in vista del futuro sono iniziate. Giuntoli porterà a Torino i suoi storici collaboratori, la Juve saluterà l’ottimo Manna, direzione Napoli ( caro Giovanni sei proprio sicuro? Sai che ti aspetta una vita impossibile?) e il mercato inizierà a prendere corpo. Allenatore, che quasi sicuramente cambierà, e rinforzi per quella che sarà verosimilmente una nuova ripartenza da zero. Ma ci sarà tempo per sognare e immaginare. Adesso una tregua, tutti insieme verso il finale di stagione. Ora più che mai, vincere è l’unica cosa che conta.