IL SANTO DELLA DOMENICA - A Roma sconfitta figlia degli episodi. Ma i campanelli di allarme sono suonati. Difesa e centrocampo cosi non vanno, tocca a Sarri trovare le giuste soluzioni che potrebbero passare anche dal tridente pesante

08.12.2019 00:27 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA - A Roma sconfitta figlia degli episodi. Ma i campanelli di allarme sono suonati. Difesa e centrocampo cosi non vanno, tocca a Sarri trovare le giuste soluzioni che potrebbero passare anche dal tridente pesante

Due indizi non fanno una prova, ma danno delle fortissime indicazioni. Il Momento della Juve è delicato, al pareggio con il Sassuolo fa seguito la sconfitta con la Lazio, pesante nel punteggio, meno sul piano del gioco e delle occasioni. I bianconeri incassano la prima sconfitta, al termine di una partita che è cambiata almeno tre volte. Una prima mezz’ora quasi perfetta, con scambi di prima, intensità pressing alto e occasioni importanti, culminata con la rete di Ronaldo. Quindici minuti di sofferenza con il pari dei biancocelesti, l’infortunio di Bentancur, fino a quel momento elemento fondamentale per il raccordo tra attacco e centrocampo.  Ripresa in gestione fino alla clamorosa occasione sprecata da Dybala, su regalo della difesa della Lazio, che ha dato il via all’assalto finale degli uomini di Inzaghi, con la rete di Milinkovic, l’espulsione di Cuadrado e il punto finale di Caicedo.

Primo elemento sul quale riflettere. La Juve non riesce a tenere il risultato. Con la Lazio per la settima volta in 15 partite, passa in vantaggio e viene rimontata. Situazione figlia di troppi cali di tensione, e forse di un’eccessiva sicurezza.

Secondo elemento. La difesa fa registrare un campanello di allarme importante. Al di là dei 15 gol subiti, davvero troppi, capita spesso che i due centrali restino clamorosamente fuori posizione. Va bene andare a cercare di recuperare il pallone alto, ma sia con il Sassuolo che con la Lazio, da corner a favore, la Juve ha preso ripartenze che hanno portato in un caso al gol di Boga, nell’altro all’espulsione di Cuadrado, sulla quale peraltro si potrebbe discutere a lungo. Situazioni del tutto inedite per i colori bianconeri. Inoltre nelle ultime partite troppi sono i duelli individuali persi, vedi secondo gol della Lazio, e le occasioni da rete concesse agli avversari  

Terzo elemento. Il centrocampo. Se non gira Pjanic, in un momento difficile anche per le sue condizioni fisiche, il pallone fa fatica a circolare con la giusta velocità. A Roma, uscito Bentancur si è spenta la luce. Emre Can sembra l’ombra di sé stesso, e adesso cominciano ad essere diverse le occasioni sprecate, Matuidi ha altri compiti e non gli si può certo chiedere di unire la qualità alla quantità, l’unico giocatore in grado di dare una svolta, il gallese Ramsey non offre garanzie sul piano fisico. Rabiot resta un oggetto misterioso. C’è il quesito relativo a Bernardeschi. Sembra ormai evidente che non possa agire alle spalle delle due punte. Il ruolo del trequartista impone soprattutto le verticalizzazioni che dal piede del numero 33 raramente vediamo.   A questo punto, visto anche i tanti infortuni nel reparto, da valutare adesso le condizioni di Bentancur, l’ideale potrebbe essere farlo giocare da mezz’ala con libertà di inserimento tra le linee avversarie. Certo la sensazione è che un intervento a gennaio, per quanto il mercato di riparazione non offra mai grandi chances , debba essere messo in preventivo

La grande qualità della Juve è nel raparto avanzato. Vero pesa molto l’assenza di Douglas Costa, ma ad oggi la sensazione è che serva una scossa per far tornare anche i giocatori offensivi più precisi e letali sotto porta. Ha ragione Sarri quando parla di equilibrio. Ma avere a disposizione tre elementi come Dybala Ronaldo e Higuain e non provare a farli coesistere sembra davvero un grande spreco.

Certo, la prima sconfitta aprirà adesso una serie infinita di processi. Che la Juve debba sistemare qualcosa è del tutto evidente, e lo abbiamo messo in evidenza, pensare di farsi prendere da una crisi di nervi, cosa che si augurano soprattutto in casa interista, sarebbe sbagliato. Sarri deve assolutamente trovare soluzioni e rimedi, ma la stagione è ancora lunga e il tempo per aggiustare il tutto non manca.