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Emanuele Giaccherini: "Juve stanca, con lo Sporting servirà personalità. Allegri? Mai criticabile come Mourinho. Su Frattesi e il made in Italy..."

Potrete riascoltare uno stralcio dell’intervento a “Cose di Calcio” in onda su Radio Bianconera (visibile anche su app di RBN e su smart tv di ultima generazione).
19.04.2023 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Emanuele Giaccherini: "Juve stanca, con lo Sporting servirà personalità. Allegri? Mai criticabile come Mourinho. Su Frattesi e il made in Italy..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero dal 2011 al 2013 e commentatore per Dazn, Emanuele Giaccherini, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

Potrete riascoltare uno stralcio dell’intervento a “Cose di Calcio” in onda su Radio Bianconera (visibile anche su app di RBN e su smart tv di ultima generazione).

Perché ad aprile inoltrato, la Juventus è una squadra che non riesce a trovare una sua continuità di risultati?

"Aveva trovato continuità prima della partita con la Lazio, erano arrivati molti risultati e senza il -15 sarebbe terza in classifica. Era riuscita a trovare la quadra, ma il problema è stato il ko dell'Olimpico e la sconfitta col Sassuolo non ha aiutato. Il mese e mezzo di buon lavoro è stato un po' vanificato dagli ultimi risultati, però la Juve è reduce da un incredibile rincorsa e gli infortuni nel corso della stagione sono stati un po' determinanti".

Potrebbe essere dunque solo un problema di stanchezza? E' questa la possibile spiegazione per le ultime due sconfitte?

"Secondo me sì, la Juve ha fatto fatica anche nella partita di Europa League con lo Sporting. Lì ha saputo soffrire, è stata anche un pizzico fortunata e Perin è stato fondamentale con le sue parate, però è riuscita a portarla a casa. La sconfitta col Sassuolo è stata inaspettata, pensavo riuscisse a capovolgere il punteggio dopo il gol di Defrel. E più che il risultato, l'analisi deve esser fatta sulla prestazione. Al Mapei non mi è proprio piaciuta".

Che partita ci dobbiamo aspettare all'Estadio Alvalade domani sera?

"Lo Sporting farà la partita, possiede tanta qualità a livello tecnico e nell'uno contro uno è sempre pericoloso. La Juve non dovrà pensare a difendersi, bensì ad attaccare quando ne avrà la possibilità. Il palleggio, seppur rischioso, potrebbe essere una buona soluzione, perché se fai correre la squadra di Amorim va in difficoltà. All'Alvalade servirà un match di personalità, l'obiettivo sarà di giocare quel match che non è riuscita a fare in casa".

Però la Juventus, quest'anno, è riuscita poche volte a partire aggressiva e dominar l'avversario. Domani potrebbe essere una prima volta?

"No, non dicevo questo. La Juventus, al di là del gioco, in base anche alle caratteristiche dei giocatori, è una squadra che aspetta l'avversario, crea densità, chiude gli spazi e meno male un gol lo trova sempre. La mia aspettativa è che la Juve possa riuscire a ripartire con tanti calciatori, è logico che non sempre può andar bene nel momento in cui imposti una partita difensiva. Se dovesse riuscire a ribattere colpo su colpo le velleità offensive degli avversari, la Juve potrà portarla a casa. Altrimenti sarà un match di grande sofferenza".

La Juve, in giornata, disputerà la prima delle due sfide cruciali per questo finale di stagione. E se non venisse restituito il -15, per i bianconeri l'unica porta d'accesso alla prossima Champions League sarebbe proprio la vittoria dell'Europa League.

"Si stanno giocando due partite parallele che non dovranno incontrarsi, perché quello che è fuori dal campo deve restare lì. Per me, l'obiettivo della Juve è di vincere l'Europa League e concludere al meglio la stagione in campionato. Bisognerà continuare ad isolarsi in un guscio protettivo, cosicché la squadra possa pensare solo al campo e non concentrarsi su altre cose. Non bisogna lasciarsi trasportare troppo, altrimenti rischi solo brutte figure".

Continuano le critiche nei confronti di Allegri, per la gestione e il gioco mostrato dalla squadra. Da che parte stai?

"Le critiche ad Allegri sono ingiuste, è vero che la Juve non offre un calcio spumeggiante come Napoli e Lazio ma vanno viste anche le caratteristiche dei giocatori: il modo di giocare di Chiesa è diverso da quello di Felipe Anderson, Rabiot è un calciatore box to box e non un palleggiatore come lo può essere Lobotka. La squadra non offre prestazioni esaltanti, questo è chiaro, ma alla fine contano i numeri e i risultati. Allegri, per certi versi, è simile a Mourinho, perché bada alla sostanza ed è in possesso di una mentalità vincente. Si può discutere il loro modo di giocare, ma non puoi mai criticarli". 

Hai citato poc'anzi Rabiot, che è uno dei giocatori in scadenza insieme a Di Maria e Cuadrado. E' un giocatore da tenere a tutti i costi?

"Sì, lo terrei. Ha dimostrato una grande resa negli ultimi due anni, poi è un calciatore che ormai ha un certo peso all'interno del centrocampo. E' un giocatore che ha ancora ampi margini di crescita. Il suo rinnovo ha una priorità maggiore rispetto a quello di Cuadrado. Di Maria? La sua carta di identità inizia a farti fare delle domande, per questo occorrerà fare delle valutazioni. Se dovesse trovare la giusta condizione e non incappare negli infortuni avuti ad inizio anno, allora rinnovare il suo contratto dovrà essere automatico".

Vedresti bene Frattesi, molto vociferato in ambito Juve, nel centrocampo dell'anno prossimo?

"Ho la sensazione che il possibile arrivo di Frattesi sia subordinato al mancato rinnovo di Rabiot, perché è un giocatore le cui caratteristiche sono molto comuni a quelle del francese. E farei molta fatica a vedere insieme questi due calciatori, in quanto poi ci sarebbe troppa spinta e poco palleggio. Miretti e Fagioli, ad esempio, sono più palleggiatori e tecnici".

E con l'eventuale arrivo di Frattesi, la Juve potrebbe tornare a quel 'Made in Italy' che spesso la contraddistingueva in passato.

"Sì, nella maniera più assoluta. E' sempre stato uno dei punti di forza del passato, lo zoccolo duro italiano alimentava i successi del passato. La mia Juventus forniva sette giocatori alla Nazionale, è sempre stata una fortuna tutto questo. Frattesi, tornando a lui, può giocar benissimo in questo centrocampo, per me può essere il futuro di questa squadra e dell'Italia".

Si ringrazia Emanuele Giaccherini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.