Viviano, quando il silenzio vale più di mille parole...

Da certi professionisti ci si aspetterebbe una maggior senso di responsabilità
24.09.2012 13:45 di  Domenico Aprea  Twitter:    vedi letture
Viviano, quando il silenzio vale più di mille parole...
TuttoJuve.com
© foto di Giacomo Morini

Fiorentina-Juventus è già iniziata da un pezzo ma qualcuno sta dimostrando di vivere molto male l'attesa e di avere intenzione di fomentare gli animi, contribuendo ad alimentare l'immagine di "mostro" sul mister bianconer Antonio Conte. Partiamo dal fatto che già sembra abbastanza assurdo che non si riesca a trovare un posto nello stadio "Franchi" per il tecnico bianconero. Come se domani sera alle 20.45 dovesse partire una guerra in cui nessuno vuole prendersi la responsabilità di ciò che potrebbe accadere, dimenticandosi che si tratta di una semplice partita di calcio; all'allenatore, che già ha subìto molto più del dovuto (anche secondo il giudizio super partes di molti), viene negato il suo sacrosanto diritto di seguire la squadra dalla tribuna per colpa di una disorganizzazione altrui: oltre alla difficoltà e all'ingiustizia di non poter stare in panchina, Conte sembra essere un indesiderato sugli spalti dello stadio viola. È questa la spiacevole sensazione che si sta avendo. E la società ospitante non è in grado di trovargli un posto e di garantirgli l'adeguata sicurezza? Davvero un peccato. Possiamo solo immaginare la rabbia del sanguigno salentino. Mettendo da parte questo discorso che speriamo si risolva positivamente per il trainer juventino, non sono per niente piaciute le dichiarazioni della vigilia dell'estremo difensore della Fiorentina Emiliano Viviano, rilasciate al quotidiano La Nazione. Va bene essere tifosi della propria squadra, va bene aver avuto un passato da ultras viola, va bene dimostrare con orgoglio di essere un fiorentino doc di Fiesole ma quando si è professionisti certe battute andrebbero evitate ed in certe occasioni vanno dimenticati colori e tifo. Non stiamo accennando alla cena che offrirà alla squadra per un'eventuale vittoria (simpatica iniziativa che ci auguriamo non avvenga) bensì dell'antipatica affermazione del portiere su Antonio Conte: "Se devo parlare di lui, meglio spegnere i microfoni...", ha affermato in maniera sibillina il calciatore scuola Inter. Stiamo scherzando? Cosa significano queste parole? Traspare disprezzo, quasi come se volesse dirgli parole censurabili: cosa mai avremmo sentito a microfoni spenti? Ed il rispetto per il ruolo? Dov'è finito? Viviano è un calciatore e deve sempre e comunque portare rispetto per un allenatore, che sia il suo o quello della squadra acerrima "nemica". Viviano dice e non dice... ed è questo ciò che ha dato più fastidio: come se lui sapesse cose scabrose sul tecnico bianconero. Bene, se ne è davvero a conoscenza, se è convinto delle malefatte di Conte, se soprattutto ha prove della sua colpevolezza (visto che nessuno ne ha...) tali da giustificare la sua affermazione che ne vada a parlare a chi di dovere invece di alimentare inutili ed infondati dubbi sulla persona prima che sul tecnico in una situazione già delicata. Emiliano Viviano, portiere nel giro della nazionale italiana, ci permetta di dire che in questo caso ha toppato perché uno come lui deve dimostrare maggior responsabilità quando parla ai media: non può parlare da tifoso quando si affrontano certi argomenti.

Innanzitutto perché Antonio Conte sta vivendo un momento delicato che non auguriamo mai a Viviano di vivere (e già per questo ci vorrebbe un po' di solidarietà e buonsenso), poi perché la sua posizione è comunque in attesa del giudizio del Tnas che potrebbe anche (e giustamente aggiungiamo) scagionarlo da una pena che non è sostenuta da alcuna prova, come è ormai noto anche tra molti giornalisti italiani anche non juventini. Infine, motivazione probabilmente più importante, il silenzio sarebbe stato molto meglio in questo caso soprattutto perché Fiorentina-Juventus è una partita storicamente molto delicata e gli animi già accesi andrebbero stanati anziché infiammati. Anche perché, inoltre, i tifosi viola, lo scorso anno, hanno confermato la loro bella ironia, tipica del loro originale ed inimitabile modo di essere, facendoci vedere come si può vivere in maniera sana la rivalità: ricorderete i parrucchini viola con cui venne preso in giro il mister bianconero che, a fine partita, affermò di essersi divertito, mostrando da parte sua grande sportività e senso dell'umorismo. Lo sfottò fa parte del gioco e quando è bello aiuta a sdrammatizzare. Alimentare l'astio verso il tecnico avversario , invece, non fa certamente bene e Viviano, purtroppo, stavolta l'ha fatto. Speriamo, ma ne siamo certi, che i tifosi viola sapranno vivere alla grande e con la loro solita simpatia la storica rivalità tra Fiorentina e Juventus, senza toccare argomenti personali e soprattutto senza violenza e lasceranno a Conte la possibilità di assistere alla gara dalla tribuna senza nessun pericolo, come normalmente dovrebbe essere. Da parte nostra possiamo capire che il portiere è pur sempre un ragazzo, quindi come tale può commettere errori, e che per lui, tifoso viola doc, vivere il primo Fiorentina-Juve da estremo difensore viola è una bella soddisfazione che porta fibrillazione e forse anche per questo, preso dall'entusiasmo, ha rilasciato quella dichiarazione su Conte. Noi lo possiamo capire e non lo vogliamo assolutamente giudicare ma sicuramente non condividiamo. Sarebbero auspicabili delle scuse verso Antonio Conte (molti gliene dovrebbero fare a dire il vero) e sarebbe bello, magari anche su Twitter, che il portiere viola chiarisse il senso di queste sue parole, possibilmente ammettendo di aver sbagliato i modi, i tempi e i toni. Insomma, Viviano dovrebbe ammettere di aver davvero fatto un'uscita a vuoto, fuori dal campo anziché nella sua area di rigore dove invece si dimostra molto bravo e preparato, tra i migliori in Italia nel suo ruolo. In ogni caso auguriamo sportivamente a lui e alla Fiorentina un buon campionato... e per domani sera che vinca il migliore. Se così sarà, allora, la Juventus può stare tranquilla.