La differenza tra te e me....

26.05.2015 18:30 di  Luana Negri   vedi letture
La differenza tra te e me....
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© foto di Federico Gaetano

Tiziano Ferro si chiede quale sia "La differenza tra me e te. Non l'ho capita fino in fondo veramente bene. Uno dei due sa farsi male, l'altro meno però me e te quasi una negazione". Noi crediamo di saperla!

Cambiando l’ordine degli addenti, il risultato non cambia: signori si nasce. O meglio Campioni.
Ci sono campioni come Scirea, Baresi, Platini, Van Basten i quali a dispetto dei tanti anni passati, tu, non puoi non ricordare o consacrare come gli dei del calcio, loro sono immortali. Ci sono campioni come Del Piero che non importa se giocano ad Oriente o ad Occidente, tu, devi alzarti in piedi e fargli la standing ovation. Campioni come Pirlo e Buffon non hanno bisogno di una maglia azzurra per essere amati e rispettati, tu, li ami e basta per tutto ciò che hanno rappresentato e che ancora rappresentano per il calcio italiano e non solo.  E poi, poi ci sono i vari Totti, Cassano, De Rossi, Higuain, Icardi e via dicendo, amati dalle proprie tifoserie ed indimenticabili per tutte le altre e non certo per le conquiste del campo piuttosto per le loro gesta ingloriose.

Praticare uno sport non deve fondarsi sull'idea del successo ma sull'idea di dare il meglio di sé, di poter dire alla fine di una partita "Ho dato tutto, più di questo non potevo"e l’emblema di questo campionato non risiede tanto nei numeri schiaccianti che sanciscono la netta supremazia della Juventus sul resto di Italia quanto più nei gesti e nei comportamenti dei loro  protagonisti. Le magliette “celebrative” dei giallorossi viste ieri nel derby sono solo una delle tante motivazioni che ci inducono a credere e pensare che essere campioni è assolutamente un'altra cosa.  
Il selfie del capitano ed il suo dare la colpa “al sistema” dopo una sconfitta sul campo, Higuain che umilia il rivale ricordandogli che la sua squadra è fallita, quasi a convincerlo che dare il meglio di sé è ridicolo; Mexes prendere per la gola Mauri beccandosi 4 giornate di squalifica, Nainggolan che litiga su twitter con i tifosi in modo sistematico, De Rossi che alza il dito medio verso la curva biancoceleste, Icardi che esulta in modo spropositato verso i tifosi della Samp solo ed esclusivamente per irridere Maxi Lopez (Morata ha ancora in gola l’urlo di gioia) e ancor peggio chiamare “pezzi di m****” i suoi tifosi, sono solo alcuni dei gesti che, nostro malgrado, ricorderemo di questo 2015 e non perché siano esemplari. Eppure, anche la Juventus ha vinto un derby con un gol meraviglioso allo scadere. Apoteosi. Ma il compito degli sfottò l’abbiamo lasciato ai tifosi. Buffon piuttosto che alzare uno smartphone preferisce alzare trofei. Trove le differenze. Le risposte al perché nemmeno quest’anno sei campione di Italia risiedono tutte qui, nei gesti. Nel comportamento dei tuoi idoli.