Da Maestro a Mister. La metamorfosi di Pirlo. L'Under 23 come trampolino di lancio per la prima squadra

01.08.2020 12:30 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
Da Maestro a Mister. La metamorfosi di Pirlo. L'Under 23 come trampolino di lancio per la prima squadra
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Spero sia il primo passo di una strepitosa carriera. L'idea è che in futuro il percorso possa magari portarlo in prima squadra". Le parole con cui il presidente Andrea Agnelli ha introdotto la presentazione suonano come un' investitura anticipata nei confronti di Pirlo. La Juventus Under 23 come "scuola" per poi fare il salto nella squadra maggiore. Lo stesso pensiero lo abbiamo noi appassionati di calcio e addetti ai lavori. E' inutile negarlo. Del resto l'ex centrocampista e campione del mondo a Germania 2006 ha tutti i requisiti necessari per appartenere alla famiglia bianconera, come lui stesso l'ha definita. Nel quadriennio 2011/2015 da giocatore mai una polemica, sintonia assoluta con gli allenatori e in breve tempo lo spogliatoio lo ha eletto senatore.

Pirlo è stato uno degli elementi che ha contribuito in maniera importante alla rinascita della Juventus dopo le prime stagioni di anonimato seguite allo tsunami di Calciopoli. Un fuoriclasse assoluto, tra i più forti centrocampisti dell'era moderna e non solo. In campo il Maestro era il leader tecnico e malgrado fosse silenzioso, i suoi ex compagni di squadra assicurano che aveva un peso importante nel gruppo. Lo stesso appeal il neo allenatore dell'Under 23 dovrà averlo in panchina e iniziare con i giovani può facilitare il compito. La squadra viene da un'annata positiva, condita dalla conquista della Coppa Italia di categoria, con Pirlo si punta ad un'ulteriore crescita.

Non sempre però un fuoriclasse diventa un grande tecnico. Il sostegno della società sarà assoluto, come ha sottolineato il ds Paratici, convinto che l'ex azzurro possa trasmettere la mentalità vincente, insegnare il modo con cui s'interpreta la professione e allo stesso tempo il significato di stare alla Juventus. Ancelotti, Lippi, Conte, Allegri: Pirlo ha preso qualcosa da ognuno di questi allenatori, ma non s'ispira a nessuno in particolare perché vuole andare per la sua strada, segno evidente di grande perosnalità. Il modulo tattico non è fondamentale, ma la sua squadra dovrà essere padrona del gioco e scendere in campo sempre per vincere. Gli stessi imperativi di Sarri. Andrea sogna di fare i percorsi di Guardiola e Zidane al Barcellona e al Real Madrid. Ma la panchina della prima squadra bianconera vuole meritarsela.