Zebina: "Calciopoli? Sento miei quei 2 campionati, eravamo i più forti"
Intervistato da "La Gazzetta dello Sport", Jonathan Zebina, ex difensore francese, tra le altre, della Juventus, affronta diversi temi, parlando anche della sentenza relativa allo scandalo Calciopoli che tolse ai bianconeri gli scudetti vinti nel 2005 e nel 2006: "Sento miei anche quei due campionati, noi abbiamo vinto sul campo. Eravamo i più forti e lo abbiamo dimostrato dall’inizio alla fine. Assolutamente sì, gli devo tantissimo. È stato lui a darmi fiducia e insieme abbiamo vinto tanto tra Roma e Torino. E dovevo seguirlo anche al Real Madrid dopo Calciopoli: ci furono un paio di incontri, volevano me e Cannavaro. Presero solo Fabio.
Se ho tradito la Roma andando alla Juve? È una cosa che ho sempre trovato ingiusta. Il mio ciclo in giallorosso era finito e scelsi di seguire Capello alla Juventus. Fino a un mese prima dovevo andarmene ed ero un brocco, poi improvvisamente sarei diventato un traditore?. Sì, perché non mi sono mai nascosto e ci ho sempre messo la faccia. Non andavo a cena con i capi della tifoseria o con i giornalisti. Ho pagato il fatto di essere un tipo solitario. A Roma giravano tante cose non vere sul mio conto. Si figuri, io in discoteca mi addormentavo…. Una delle tante cose scritte e mai verificate. Sono storie false, oggi avrei smentito con un comunicato sui social. All’epoca abbozzai. Ma non mi interessa parlare di queste cose. Chi mi conosce sa la verità, gli altri parlano a vanvera. A Roma fu molto doloroso, tornai a casa con un bozzo in testa. Credo che quello sia stato l’epilogo della mia storia in giallorosso".
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