Calciopoli, Carraro al veleno su Moggi: "Io assolto, lui condannato"

A 19 anni di distanza, Calciopoli continua ad alimentare polemiche e accuse incrociate. L’ultimo capitolo arriva dalla lettera di Franco Carraro, ex presidente della Figc, pubblicata su La Gazzetta dello Sport in risposta alle dichiarazioni di Luciano Moggi.
"Sono passati 19 anni da Calciopoli, i lettori sono in parte cambiati e non tutti ricordano tutto. Ritengo perciò necessario ricordare che il Gup di Napoli, la Corte di Cassazione, la Corte dei Conti, il Tar del Lazio, ultimo grado della Giustizia sportiva, hanno riconosciuto la mia innocenza, definendo il mio comportamento 'istituzionalmente corretto'. Le sentenze definitive su Luciano Moggi sono state differenti. Con i più cari saluti", ha scritto Carraro.
Il riferimento è diretto alle condanne inflitte all’ex direttore generale della Juventus, pari a 5 anni e 4 mesi di reclusione per associazione a delinquere e frode sportiva, poi ridotti a 2 anni e 4 mesi in appello e infine annullati dalla Cassazione nel 2015 per intervenuta prescrizione.
La replica di Carraro arriva dopo che Moggi, in un’intervista sempre alla Gazzetta, aveva accusato l’ex numero uno federale di favoritismi: “Noi e il Milan eravamo in lotta per lo scudetto e Carraro cercava di favorire i rossoneri di cui, in passato, era stato presidente”.
Un botta e risposta velenoso che si aggiunge a un lungo strascico di polemiche. Carraro aveva già definito Calciopoli un suo “grande errore politico”, ricordando la scelta di mantenere Bergamo e Pairetto come designatori arbitrali: “In quel momento, i due pensarono di sopravvivere appoggiandosi a Moggi…”.