Carraro: "Calciopoli? Tutto nato da un mio errore politico. Giusto togliere gli scudetti alla Juve, ma quello del 2006 non doveva essere assegnato all'Inter"

Intervistato da "La Gazzetta dello Sport", Franco Carraro, ex presidente della FIGC ai tempi di "Calciopoli" parla proprio dell'inchiesta che tante polemiche e tanti sconvolgimenti ha portato nel calcio italiano e, in particolare, nella storia della Juventus: "Mi faceva male l'idea che la gente mettesse in dubbio la mia onestà. È un pensiero che mi fa soffrire anche oggi, nonostante sia stato assolto da tutto.
Mi resta l'amarezza di aver capito che tutto è nato da un mio grande errore politico. Nel 2004 pensai che Bergamo e Pairetto non potevano più essere designatori arbitrali, certe posizioni ogni tanto vanno cambiate. Chiamai Collina che avrebbe smesso l'anno dopo offrendogli il posto, rifiutò per continuare ad arbitrare. Non feci più nulla. Anni dopo, in una trasmissione di History Channel su Calciopoli, scoprii che Collina l'aveva detto a Meani (all'epoca addetto agli arbitri del Milan, ndr), Meani lo aveva riferito ai confermati Bergamo e Pairetto e i due a quel punto pensarono di sopravvivere appoggiandosi a Moggi. Ho sbagliato, avrei dovuto cambiarli comunque. Ma ero preso da due problemi serissimi: la brutta eliminazione dell'Europeo 2004 e il Napoli che rischiava di sparire, un argomento su cui anche il presidente della Repubblica Ciampi chiedeva spiegazioni. Non trovavamo nessuno che lo prendesse, era un dramma! Poi arrivò De Laurentiis e da allora dopo il Milan tifo Napoli.
È un bene ci sia stata un'indagine e che siano state punite le squadre responsabili. Gli Scudetti andavano tolti alla Juventus perché i suoi dirigenti avevano fatto degli errori, ma quello 2005/2006 non andava dato all'Inter, dovevano rimanere entrambi non assegnati come nella tradizione della Federcalcio".