Innocenzo Mazzini: "Sono sfuggite tante altre telefonate, ricorso al Coni giusto e doveroso"

Ospite telefonico della trasmissione radiofonica di Radio Radio "Il Bianco & Il Nero" Innocenzo Mazzini, ex vice-presidente della Figc e coinvolto nel filone calciopoli del 2006 ha spiegato i motivi che lo vedono protagonista in questi giorni nella situazione riguardante il ricorso fatto con i propri legali nei confronti del provvedimento della Figc a proposito della discussione della radiazione che vedrà protagonisti, oltre a lui, anche Luciano Moggi e Antonio Giraudo. Mosse però superficiali ed errate della federazione, come spiega Mazzini: "Abbiamo ottenuto il nostro ricorso sul provvedimento Figc che affidava la proposta di radiazione ad un altro processo dopo che avevamo già sostenuto quello del 2006, prima si faceva alla Caf e poi alla corte federale mentre ora si chiama corte di giustizia federale di secondo grado. Il tutto doveva cominciare il 19 maggio ma abbiamo riscontrato dei fatti pregiudiziali, primo sono stati cambiati i regolamenti da allora e saremmo stati giudicati sotto il nuovo regolamento in modo errato perchè noi imputati sottostavamo al vecchio regolamento, secondo noi avremmo dovuto appellarci alla stessa corte che già si era espressa su di noi dicendo che eravamo automaticamente radiati, come sarebbe credibile una cosa del genere? Ora in questo paese ormai è tutto possibile e abbiamo già visto in questi anni come è stato analizzato e trattato questo fatto, c'è stata una sequenza di offese alla giustizia in un numero clamoroso e pensavamo che il culmine fosse stato raggiunto, ma ci eravamo sbagliati, pensare che il provvedimento di citazione verso organi che ci hanno già condannati non esiste in nessun paese del mondo.
Così ci siamo rivolti all'Alta corte del Coni facendo rilevare che per 5 anni nessuno si era mosso cambiando i regolamenti e che questa procedura era inadeguata, la corte ha predisposto un'acquisizione di dati e un'ordinanza fissando la data del giudizio in questione il 23 maggio. Ora non so se ci sarà l'udienza del 19, è un probabile che ci sia un rinvio ma dato che siamo in Italia c'è d'aspettarsi di tutto, i miei avvocati han fatto richiesta intanto". Sulle telefonate dell'epoca Mazzini infine chiarisce: "La nostra politica federale era quella di parlare con tutti, calmare gli animi ed eliminare le conflittualità interne ed esterne, l'unico vantaggio di quelle situazioni era la pace della Figc. Tutti facevano così, ora escono di tanto in tanto intercettazioni interessanti ma ne sono state omesse tante altre, ce ne sono alcune con dei miei amici come Vito Scala e Bruno Conti, il mondo del calcio è un piccolo paese in cui ci si parla sopra, si fanno battute e corrono pettegolezzi".