Michel Platini al Festival dello Sport: «Dovevo andare all’Inter, poi mi voleva Berlusconi. Il mio futuro? Sempre nel calcio, con me il Var…»

Michel Platini al Festival dello Sport: «Dovevo andare all’Inter, poi mi voleva Berlusconi. Il mio futuro? Sempre nel calcio», ne parla Gazzetta.
Michel Platini, leggenda della Juventus e della nazionale francese, è stato protagonista al Festival dello Sport di Trento, dove ha incantato il pubblico con racconti, aneddoti e riflessioni sul suo passato e futuro nel mondo del calcio. Tra ricordi di Agnelli, corteggiamenti di Berlusconi, e una carriera divisa tra campo, panchina e scrivania, “Le Roi” ha ribadito una certezza: «Tutto quello che farò sarà sempre per il calcio».
Il retroscena: «Dovevo andare all’Inter, poi mi voleva il Milan di Berlusconi»
Durante l’incontro all’Auditorium Santa Chiara di Trento, Platini ha svelato un retroscena di mercato: «A fine anni ’70 dovevo trasferirmi all’Inter, ma le frontiere erano chiuse. Anni dopo mi voleva Berlusconi al Milan». Un segno di quanto fosse ambito il talento di Platini nel periodo d’oro della Serie A.
Il Pallone d’Oro regalato ad Agnelli: «Ma non era tutto d’oro!»
L’ex numero 10 bianconero ha raccontato un aneddoto memorabile con l’avvocato Gianni Agnelli: «Mi invitò alla sua festa per i 70 anni. Gli regalai il mio primo Pallone d’Oro. Lo aprì e mi chiese: “Ma è tutto d’oro?” Io risposi: “Se fosse stato davvero tutto d’oro, non glielo avrei regalato!”». Risate e applausi in sala per un campione che ha sempre unito ironia e classe.
L’amore per l’Italia e la Juventus
Platini ha confermato il suo legame profondo con l’Italia: «La sto girando in questi giorni per ritrovare le mie origini. I miei sono di Agrate Conturbia, vicino a Novara». E sulla Juventus: «I miei cinque anni lì sono stati i più belli della mia vita. La Juve ha dato più a me che io a lei». Non sono mancati gli elogi a Del Piero e Zidane: «Entrambi rappresentano l’anima della Juventus».Il rapporto con la FIFA: assolto dopo 10 anni
Platini ha parlato apertamente della lunga vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto: «Dieci giorni fa ho ricevuto la completa assoluzione dalla giustizia svizzera. La FIFA mi ha pagato, poi mi ha denunciato per avermi pagato». Un caso che ha interrotto la sua corsa alla presidenza della FIFA: «Se fossi diventato presidente, il VAR non ci sarebbe stato. Serve solo per il fuorigioco, meglio la Goal Line Technology».
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