L'ex bianconero Verza: "Vlahovic troppo attaccato ai soldi e la società Juventus non è più quella di un tempo"

29.07.2025 13:40 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
L'ex bianconero Verza: "Vlahovic troppo attaccato ai soldi e la società Juventus non è più quella di un tempo"
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L'ex bianconero Vinicio Verza è intervenuto a Radio BiancoNera e ha parlato della situazione di Vlahovic: "Probabilmente è cambiato il mondo del calcio. Ormai vediamo che non ci sono più valori. Nel senso che una volta giocavi per la maglia e come dici tu oggi giochi probabilmente anche per il denaro. Ma si parla di certe cifre che se anche dovessi rinunciare... Ti dico, capisco delle scelte che erano state fatte tipo Insigne che guadagnava 3 milioni di euro al Napoli e è andato a giocare a Toronto, non in Italia, quindi a giocare per qualche squadra che facesse il campionato contro il Napoli, che fosse una diretta concorrente del Napoli. È andato a Toronto dove ha percepito un ingaggio folle, 12, 13, 14 milioni di euro che gli hanno permesso di vivere la vita per tutte le generazioni della sua famiglia. Però è una scelta di vita. Ma quando tu percepisci già 12 milioni di euro, puoi rinunciare 2-3 milioni di euro. Che cosa ti cambia? Non sono quelli che ti cambiano la vita. Poi effettivamente se ci sono degli impegni che devono essere rispettati, lì ci sono gli avvocati, i procuratori. Però il giocatore secondo me oggi dovrebbe avere dei valori un pochino diversi. Forse quelli che aveva la nostra generazione, probabilmente quelli ancora prima della mia generazione. Però ritengo che il mondo è cambiato completamente e non solo il calcio in generale. E quindi bisogna far fronte a tutte queste difficoltà che sorgono. Certo, queste problematiche vengono fuori perché io ritengo che la Juventus come società non sia più quella di un tempo. Sono cambiati i giocatori e tutto, però anche la società è cambiata. E certe problematiche non sarebbero mai venute fuori. Si sarebbero praticamente concordate all'interno di quattro mura le soluzioni e purtroppo oggi viene tutto fuori. Ed è molto facile fare uscire qualche cosa perché poi ti vada a creare delle situazioni favorevoli o sfavorevoli alla fine".

Che cosa consiglieresti per far tornare la Juventus ai fasti di un tempo? Una Juventus nuovamente vincente.
"È difficile dirlo. Ormai tutte le nazioni, i nostri campionati europei, si stanno attrezzando per prendere i migliori giocatori. Però secondo me hanno anche un entourage che gli permette di fare degli investimenti giusti e di fare delle squadre competitive. La Juventus purtroppo in questi ultimi anni non ha avuto questa lungimiranza e secondo me bisogna partire proprio dalle basi, dalle fondamenta. Quindi una società che sia una società solida, che abbia degli interessi importanti, però pianificare anche i risultati non immediati ma in un futuro prossimo. Perché ottenere i risultati immediatamente magari si possono fare degli errori negli acquisti o delle valutazioni completamente sbagliate. Quindi bisogna ponderare molto bene gli acquisti che si vanno a fare. Se sono dei bravi giocatori all'estero, non ho detto che lo possono essere il campionato italiano. E quindi bisogna lavorare molto in anticipo su queste cose qui. Io credo che quella sia la base più importante. E poi è sempre il campo che parla alla fine".