Pafos, il ds Giaretta: "Firmerei per il pari, ma sogniamo qualcosa in più. Juve? E' la più in difficoltà degli ultimi 10 anni. Farò qualche chiacchiera di mercato con Chiellini e Modesto..."
Non c'è tempo per fossilizzarsi sulla sconfitta di Napoli. La Juventus, infatti, tornerà in campo tra poco più di 48h e lo farà nel match casalingo con i ciprioti del Pafos in un match quasi da dentro o fuori per le speranze qualificazione. La redazione di TuttoJuve.com ha contattato, in esclusiva, il direttore sportivo del club campione di Cipro, Cristiano Giaretta, per avere la sua disamina sulla partita di mercoledì sera dello Stadium e non solo:
In che condizioni arrivate per il match di mercoledì?
"Ci presenteremo a Torino sicuramente nelle migliori condizioni possibili. A dispetto della Juventus, che arriverà dalla sconfitta di Napoli, siamo reduci dal 4-0 di venerdì sera con l'Akritas Chlorakas e stiamo vivendo un ottimo momento di forma. Siamo pienamente concentrati per questa partita".
Il Pafos è attualmente ventiquattresimo e oggi sarebbe qualificato per i play-off. Ti aspettavi, ad agosto post sorteggio, di essere in questa posizione a dicembre?
"E' un grandissimo risultato, ma ero già orgoglioso di giocare il gruppo della Champions League. Post sorteggio pensavo all'unica partita giocabile con il Kairat, invece siamo arrivati a dicembre con una sola sconfitta e una vittoria storica col Villarreal. Non mi aspettavo di essere oggi a sei punti in classifica, ci speravo e ora mi godo il momento. Stiamo lavorando per fare sempre meglio, è sicuramente una soddisfazione avere gli stessi punti della Juventus e avere alle spalle dei club più blasonati come Benfica e Ajax".
Mi hai citato la Juventus, dunque la domanda va fatta subito: è un avversario che vale i vostri stessi punti in classifica, in questo momento?
"Le classifiche, normalmente, dopo cinque partite sono abbastanza reali. La Juve è un club che ha avuto un avvicendamento in panchina e sta lavorando per ritrovare la propria identità, quindi ci può stare che abbiano 6 punti a questo punto della competizione. E' quello che ha detto il campo fino adesso. Poi se dovessi guardare al nome e al blasone, direi che non è normale".
La partita si giocherà tra due giorni e voi la state preparando da sabato. Quanto conterà il vantaggio di aver avuto almeno 48h in più per prepararla al meglio rispetto ai vostri avversari?
"In generale sì, due giorni di riposo in più sono sempre un vantaggio. E' indubbio. Per i bianconeri c'è qualche infortunio di troppo, è vero, ma hanno una rosa di un livello molto alto e possono fare un turnover diverso rispetto a noi".
Dall'esordio in Champions alla partita col Bayern dove è andata molto male, passando per la vittoria storica già accennata col Villarreal al pareggio con il Monaco, il Pafos ha giocato sempre a viso aperto senza mai snaturarsi. Farete così anche mercoledì, o la posizione in classifica vi imporrà scelte diverse?
"L'obiettivo è di giocare a Torino la nostra partita, senza snaturarci. Il nostro allenatore, poi, adotta degli approcci differenti in base all'avversario che si trova di fronte. La Juventus è una squadra a cui piace pressare alto normalmente, per cui dovremo agire di conseguenza. Queste gare, però, ci servono per capire la distanza che c'è tra noi e il livello più alto. Lo scopo è di cercare di trarre il massimo il più possibile, al di là del singolo risultato".
Tornando alla Juventus, qual è la tua considerazione al momento?
"La Juventus di quest'anno è un po' diversa da quella che ho conosciuto storicamente, perché non è mai stato un club alla ricerca di un'identità e non la ricordo propensa a cambiare allenatori nel corso della stagione. Spalletti, che è stato chiamato per riportare quei concetti che oggi mancano, è un allenatore esperto e sta lavorando per tirare fuori il 10, il 20 o anche il 30% in più da ogni giocatore. E quando accadrà, ritroveremo la vera Juventus. L'impressione al momento, dovessi chiudere gli occhi, è che questa squadra sia quella più in difficoltà degli ultimi dieci anni".
La Juve è reduce dalla sconfitta già accennata di Napoli e qualcuno vede nel Pafos una sfida semplice in Champions. C'è il rischio che a Torino vi possano sottovalutare, per questo?
"No, conosco Spalletti e so quanto sarà bravo a tenere la tensione molto alta. Poi abbiamo sei punti in classifica, non siamo all'ultimo posto. Se all'inizio potevamo essere catalogati come una sorpresa, oggi lo siamo ancora ma i risultati acquisiti ci permettono di essere tenuti maggiormente in considerazione. E un allenatore esperto come lui, questo, lo sa molto bene".
Anche, aggiungo io, i risultati vi stanno facendo capire il vostro reale valore in Europa.
"E' vero, ho visto proprio delle ottime performance da parte dei ragazzi. Con il Villarreal o anche col Monaco siamo stati in difficoltà per un quarto d'ora, ma poi è emersa la nostra voglia di reagire e questa è una grossa peculiarità di questo gruppo. E' un aspetto mentale molto importante questo, ci dà molta fiducia e i risultati ci stanno dando autostima. Per la maggior parte dei ragazzi sarà la prima sfida in uno stadio importante come quello della Juventus, c'è voglia di far bene e stupire ancora. Vedremo come andrà la gara, il nostro obiettivo sarà quello di restare sempre in partita".
Mi viene in mente che David Luiz ci ha già giocato allo Stadium, ma non gli andò per niente bene tredici anni fa. In che modo è riuscito ad aiutarvi in queste gare europee?
"Ci sta aiutando molto con la sua esperienza, ma si percepisce moltissimo la sua fiducia all'interno dello spogliatoio. Il suo apporto è stato fino ad ora impagabile, ci sta dando una grandissima mano sotto tutti i punti di vista. David è un grande giocatore, lo abbiamo preso per la sua professionalità e le garanzie che ci offriva a livello fisico. E' in grande forma, lo si vede per il rendimento che sta avendo in campo".
Quanta apprensione c'è, da parte vostra, nell'affrontare Yildiz in gol anche nella partita di Napoli?
"E' un giovane di grandissimo livello, ma non lo scopriamo di certo oggi. Ho letto che su di lui ci sono molti club inglesi e il Real Madrid, insomma è un giocatore del livello di un top club come la Juve e le squadre appena menzionate. Però, purtroppo per noi, anche se dovessimo riuscire a ingabbiarlo, non sarebbe di certo finita. Perché nei bianconeri giocano altri calciatori temibili come Conceição, David, Openda, Thuram e tanti altri. Li stiamo studiando da ormai qualche giorno, sono molto mobili e vanno ad attaccare molto alti. Al di là del numero 10, affrontarli sarà molto complicato".
Provocazione: firmeresti per un pareggio mercoledì sera?
"Oggi firmerei per il pareggio, stiamo parlando di Juventus a Torino e con i campioni in loro possesso sarei un pazzo a non essere realista. Poi dentro di me e nei ragazzi c'è il sogno di fare qualcosa in più, anche perché se vai lì intimorito e spaventato perdi facile. Dovremo andare lì a testa alta e fare la nostra partita, come abbiamo sempre fatto".
Ci sarà occasione, da parte tua, di scambiare quattro chiacchiere con la dirigenza bianconera e, perché no, di provare a intavolare anche qualche trattativa per gennaio?
"Le chiacchierate sul mercato tra direttori sportivi si fanno sempre, poi personalmente con l'ambizione che abbiamo guardo sempre alla rosa della Juventus o degli altri top club. Sinceramente non è semplice convincere un calciatore che gioca lì a venir da noi, ma uno scambio di battute con Chiellini e Modesto lo farò sulla rosa e sul mercato a livello di conversazione".
Si ringrazia Cristiano Giaretta per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.
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