Coni, Buonfiglio: "Giustizia sportiva? Pronti a cambiare. Linee guida, terzietà e trasparenza. Non puoi essere controllore e controllante"

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© foto di Antonio Vitiello
Nella lunga intervista concessa al Corriere della Sera, il presidente del Coni. Luciano Buonfiglio, ha parlato anche di giustizia sportiva. Le sue parole:
La politica trova inaccettabili i meccanismi della giustizia sportiva e il principio che i presidenti federali scelgano giudici e procuratori a loro piacimento e li allontanino se non vanno bene. Il tribunale Fidal ha squalificato 24 “oppositori” dell’attuale dirigenza per “reati” di opinione.
«Pronti a cambiare. Al ministro Abodi ho detto che avevo bisogno del suo contributo per costruire un gruppo di lavoro che ridisegnasse la giustizia sportiva: sarà il Coni a guidarlo, su 12 persone ci sono solo due presidenti federali».
Linee guida?
«Terzietà e trasparenza».
Oggi tutto è in mano a un ristretto numero di studi legali che si gestiscono contemporaneamente procure, tribunali, consulenze, sessioni elettorali, contenziosi, cause civili e penali.
«Sui duplici e triplici incarichi di certi legali sono perfettamente d’accordo nel limitarli: non si può rappresentare federazione e Coni, non puoi essere controllore e controllante. E bisogna allargare la platea di legali ad altre persone preparate e soprattutto indipendenti».