Cobolli Gigli a TMW Radio: "Il patteggiamento è un'ammissione di colpa. Nel 2006 sparì il faldone dell'Inter"

30.05.2023 19:50 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Cobolli Gigli a TMW Radio: "Il patteggiamento è un'ammissione di colpa. Nel 2006 sparì il faldone dell'Inter"
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© foto di Giacomo Morini

L'ex presidente Juve Giovanni Cobolli Gigli ha parlato delle ultime vicende in casa bianconera a TMW Radio, durante Maracanà.

Juve che ha deciso per il patteggiamento per la manovra stipendi. Che ne pensa?
"Il patteggiamento rappresenta un'ammissione di colpa. Per la prima volta la Juventus, che fino a ieri con le dichiarazioni del gruppo Elkann professavano innocenza, ammettono la colpa. Penso che il patteggiamento sia l'unica soluzione che permetta alla Juve di pensare al calcio e non solo a problemi legali. E penso che sia stata una decisione giusta, coraggiosa, ma sempre un'ammissione di colpa. La Juve ha commesso errori o leggerezze, ora si trova una maniera per sanare queste colpe con una pena pecuniaria. Credo che i dirigenti della Juve, presidente e ad hanno condotto la maniera nel modo più corretto. Mi domando se ci potrà essere un seguito penale, solo questo. Nel 2006 non si è trovato un corrotto e uno dei grandi attori che avrebbe dovuto essere coinvolto si è tirato fuori perché il faldone dei suoi atti non è stato preso in considerazione. E il faldone è emerso dopo 5 anni, quando tutto è andato in prescrizione, parlo dell'Inter. Noi avremmo pure peccato, ma altri si sono comportati in una maniera ancora più subdola non apparendo in quel processo".

Che si aspetta dalla UEFA?
"Non so se possa chiedere la rinuncia a un progetto Superlega ancora in piedi. Lì c'è una posizione ancora ambigua della Juventus e magari potrebbe chiedere questo".

Pensando al campo, si continuerà con Allegri?
"Credo che Allegri rimarrà. Lo penso anche da alcune cose che sono state dette. Mi sembra che rimarrà e uno dei motivi è anche il contratto oneroso che ha con il club. Non è bello dirlo, perché la fiducia nel tecnico deve prescindere da discorsi economici. E' vero, non ha dato un gioco alla squadra e non è riuscito a incidere nei momenti importanti. E condivido però il fatto che ha dovuto sfibrarsi in questi mesi ,ha dovuto fingere di essere tranquillo ma dentro ribolliva e negli ultimi giorni è anche esploso".