Ceravolo: "Gli algoritmi sono la rovina del calcio. Per lo scouting Napoli e Milan modelli da seguire"

21.03.2023 19:50 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Ceravolo: "Gli algoritmi sono la rovina del calcio. Per lo scouting Napoli e Milan modelli da seguire"
TuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca

Franco Ceravolo, ex dirigente della Juventus e tra le altre ex ds di Guanghzou e Palermo, è intervenuto a margine dell'evento Palermo Football Conference organizzata da Conference403:

"La figura del direttore sportivo rischia di perdere importanza, la colpa probabilmente è anche dei presidenti che spesso amano intervenire in prima persona nelle trattative. Sono pochi i dirigenti che riescono ad avere piena fiducia dalla società, uno di questi è Pantaleo Corvino. Dobbiamo avere la forza di valorizzare la figura del DS, a maggior ragione oggi in questo mondo fatto di intermediari e agenti che propongono i calciatori. Il direttore sportivo deve essere una figura di supporto, non la figura penalizzata".

Lo scouting?
"È molto importante, i presidenti vanno direttamente dai responsabili degli osservatori per sapere se un giocatore ha le caratteristiche tecniche necessarie per giocare in un campionato competitivo come quello di serie A. Il direttore sportivo deve essere anche in grado di scoprire i talenti, oltre a Corvino faccio i nomi di Sartori e Sabatini"

Oggi però ci sono gli algoritmi
"Una cosa che non condivido, quando si deve fare un investimento importante bisogna conoscere anche l'aspetto caratteriale, per me è la rovina del calcio. Può essere un modo per conoscere un giocatore, poi bisogna muoversi di persona. I presidenti devono capire questo, la figura del direttore sportivo deve essere coinvolta, non basta vedere alcune filmati"

Quali sono i modelli a livello di scouting?
"Milan e Napoli, hanno veramente un settore scouting importante. Al Milan, con Massara, si è creata una struttura importante, con Maldini che oltre ad essere competente ha anche una funzione di immagine. Il Napoli è riuscito a scovare giocatori meno conosciuti facendo investimenti importanti. Bisogna proseguire su questa strada e dare fiducia ai direttori sportivi, oggi alcuni presidenti".