SOTTOBOSCO - Il campionato diventa un "giallo". E l'alibi del caldo non regge. Madrid, ecco cosa dobbiamo aspettarci. Ignazio Scardina e la macchina del fango

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
09.04.2018 13:51 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Il campionato diventa un "giallo". E l'alibi del caldo non regge. Madrid, ecco cosa dobbiamo aspettarci. Ignazio Scardina e la macchina del fango
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

La sceneggiatura di questo campionato è un “giallo“ impareggiabile. A Benevento la Juventus  soffre le sue contro il fanalino di coda, da mesi deputato alla retrocessione.

 L'alibi del “caldo all'improvviso“ regge poco. Solitamente le squadre di Allegri a questo punto della stagione vanno spedite. Questa ultima versione batte in testa. Né vale il discorso della fatica e dello stress (doppi, causa sconfitta) accumulati in Champions.

 Allegri ne cambia inizialmente nove, senza che la manovra evidenzi grossi benefici.  Juve lenta e poco aggressiva. In due gare con il Benevento, Madama è stata è stata messa in ambascia dal bravo Diabate e dal “modaiolo” Ciciretti.

 Si tiene Dybala, il conte Max (e non solo per la tripletta), si tiene il lampo di Costa (attese repliche contro avversari di maggior spessore), si tiene il Pipita e poco altro.

Ho ascoltato tenui proclami in vista del ritorno di Champions a Madrid: meglio così.

 Nel calcio a volte l'impossibile si materializza: a volte.

 Personalmente mi accontenterei di vedere una Juve capace di onorare la maglia e la storia, restando in partita fino al fischio di chiusura. In questo momento della stagione (in un campionato che a differenza di tutti i principali tornei continentali, è ancora aperto) è il massimo che si possa chiedere ai campioni d'Italia. 

A Napoli il Chievo costringe Sarri ad un pomeriggio da Nero Wolf. Sotto di un gol (e con un rigore parato dal bravo Sorrentino) Insigne e compagni la ribaltano nei quattro minuti finali con le “riserve“ Milik e Diawara.

Fino all'ultimo respiro, prendendo il tempo a un celebre film con Belmondo e con assedio a Fort Chievo.

 Anche il Napoli non sta benissimo. Da tempo non corre nelle Coppe ma qualche cosa sembra essersi inceppato. Non è a mio parere questione di condizione quanto di ansia da prestazione. Mancano sette partite, i punti di svantaggio restano quattro: il tempo e le opportunità si accorciano.

Mi congedo con un pensiero ad Ignazio Scardina, collega che non conoscevo, coinvolto suo malgrado in Calciopoli, messo sotto processo, assolto fin dal primo grado .

 Non so se la malattia che lo ha stroncato abbia avuto qualche attinenza con le sue vicende processuali. So che le ingiuste accuse, messe nel ventilatore e sbattute in prima pagina, gli hanno avvelenato la vita e rovinato la carriera .

 Mi pare che qualche riflessione si imponga su quanti sono adusi a spargere veleno. Che escano da qualche spelonca del passato o semplicemente dalla connessione di qualche tastiera, la materia che maneggiano è la medesima: fango. 

Qualche malvivente ha recapitato buste contenenti proiettili a Nicchi. Da tempo la classe arbitrale sta subendo oltre il tollerabile. La palla dovrebbe passare ai media: almeno a quelli non obnubilati dal fondamentalismo e dalla malafede.

 La palla dovrebbe passare agli inquirenti e alla magistratura.

Uso volutamente  il condizionale:  chi ha messo ingiustamente sulla graticola Ignazio Scardina cosa ha pagato?