Repubblica - Tudor, mai pensato di essere precario

Su Repubblica si parla di Igor Tudor. Stanotte, quando in Italia saranno le tre, comincerà il Mondiale della Ju-ventus, che è qui per cercare di guadagnare soldi e credibilità, con la sua dirigenza nuova e il suo allenatore vecchio ma, in un certo senso, nuovo pure lui, visto che Igor Tudor ha portato a destinazione il traghetto e adesso non ha più un'emergenza da risolvere, ma può mettersi comodo e guardare più in là: «Sono certo che la Juve della prossima stagione sarà più forte».
Per l'esordio contro gli emiratini dell'Al Ain (tra loro un solo nome noto: Rui Patricio in porta) si muoverà anche John Elkann, «il presidente John», come lo chiama Tudor. L'azionista di maggioranza tiene particolarmente a questo Mondiale e ha chiesto alla squadra di fare sul serio. Tudor, si può dire che da oggi comincia davvero la sua Juve? «No, il mio lavoro è già iniziato a marzo e sono qui per continuarlo. D'altronde i giocatori, a parte Rugani e Kostic, sono gli stessi ed è un vantaggio, perché non si parte da capo".