Moggi: "La Juventus sarà multata, nulla di più. Ritorno Del Piero? Ha dato tanto, ma ora le icone non servono"

Intervistato da Massimo Tadorni ed Ezio Maletto sul canale YouTube "Una Signora per 2", l'ex direttore generale bianconero Luciano Moggi parla a ruota libera su quanto sta accadendo alla Juventus e annuncia il cofanetto esclusivo di Natale da scoprire su Radio Bianconera: le intercettazioni di calciopoli.
Sull'inchiesta relativa ai conti della società bianconera: “La Juventus è quotata in borsa, doveva seguire delle linee che non è riuscita a seguire, si potrebbe dire che ha fatto tutto quello che hanno fatto gli altri, non poteva farlo perché è quotata in borsa. Subirà delle multe da parte della Consob ma non di più. Tutte le società durante il Covid hanno fatto degli aggiustamenti. La Gazzetta è una cornamusa; si legge retrocessione ma è un’affermazione inesatta: c’è un regolamento ben preciso che racconta di una società che può fare un bilancio da sola e praticamente non ha bisogno di attingere dalle riserve e questa è la modalità con cui non si può retrocedere, la Juve non ha attinto dalle riserve. I tifosi di altre maglie dicono quello che non dovrebbero dire”.
Su Calciopoli: “Il 2006 lo hanno fabbricato, partecipò alla disfatta anche qualche dirigente. L’avvocato Zaccone, spiace dirlo perché è morto, disse accettiamo lo B con penalizzazione, bè l’avvocato ha letto ma non ha capito niente. La nostra attività faceva aguzzare l’ingegno, la Fiat in quell’epoca era in una crisi mostruosa e l’azionista non ci dava nessun sostegno. Noi siamo riusciti a fare bilanci attivi e con dividendi, Poco ma lo facevamo. Andavamo in IFIL con il dottor Galateri e guardavamo costi e ricavi della Juve per capire cosa si poteva fare. Queste cose sono sfuggite alle Juventus attuale”.
“L’euforia dei nove campionati vinti porta all’euforia, ma questa porta fuori strada - aggiunge Moggi -; è stato un momento particolare dei dirigenti”.
“Quando un amministratore come Stefano Bertola, da un’intercettazione prende in giro sia me che Giraudo, questo deve farsi il segno della croce. Doveva fare come me e Giraudo che in IFIL controllavamo quello che potevamo fare. Hanno lasciato agli amministratori la strada libera. Probabilmente si intendevano più di calciatori che di bilanci. Diciamo le cose come stanno: ci sono stati degli errori di conduzione”
Su Sarri: “Posso essere un estimatore di Sarri come allenatore, come persona meno. Lui disse che la Juve è inallenabile: apprezzai questa affermazione. Questo voleva dire che i giocatori guardavano Ronaldo come se fosse l’allenatore”.
Sul discusso acquisto di Ronaldo: “L’errore iniziale è stato l’acquisto di Ronaldo. Solo io e Marotta eravamo contrari. Dicemmo che il calciatore non era più quello di prima, non più reattivo come prima, ha fatto tanti gol impossibili ma ne ha sbagliato anche altri che prima faceva tranquillamente. Ronaldo ha mandato la società fuori binari, economicamente parlando. L’errore più grosso su Ronaldo è stato mandarlo via. Diciamolo chiaramente: non è stato lui a voler andar via ma volere della società. Senza Ronaldo la Juve ha giocato senza attaccanti. Quando Perez lo ha mandato è perché aveva capito che Ronaldo era stato già spremuto e non poteva più fare ciò che aveva fatto con il Real Madrid. Non dimentichiamo che la Juve ha vinto nove campionati di fila, nove campionati devi saperli vincere, forse quello ha dato la stura a fare sempre di più. Ma fare di più, vuol dire farlo con le proprie forze. Per me Ronaldo fu uno sbaglio economico e sportivo. La stessa cosa la disse Beppe Marotta, purtroppo ci ho azzeccato e mi dispiace”.
Sul cofanetto di Radio Bianconera: “Il cofanetto di Natale (Chiavetta USB) contiene tutto l’evolversi di calciopoli e le intercettazioni venute fuori con una precisazione: non vogliamo le colpe di altri e non vogliamo affondare sulle altre società di calcio. La Juve ai tempi aveva contro tutti: il Presidente di Lega, il Presidente di Federazione, il Presidente del Coni, i designatori. Aveva contro i comandanti del calcio”.
Sul possibile ritorno di Del Piero in bianconero: “Del Piero al momento non serve a niente. Sono un suo estimatore, ma le icone non servono bisogna mettere in sesto il bilancio. Del Piero è un giocatore che ha dato tanto alla Juve ma ha anche preso è bene ricordarlo”
Sulla Juve di oggi: "Ora bisogna lasciar passare un po’ di tempo prima di vincere qualcosa di importante. Credo che per avere una Juve mondiale occorra un po’ di tempo. Ho parlato spesso con Allegri, deve dare alla squadra un impulso da combattente, noi ci eravamo riusciti”.
Ancora su Ronaldo: “Io non ho scoperto Ronaldo, lui si è scoperto da solo”
Sul paragone Messi-Maradona: “Messi-Maradona? Un paragone che non ci può stare. Maradona da solo faceva vincere, senza allenarsi una squadra, Messi ha Bisogno di una squadra. Se Maradona si fosse allenato avrebbe potuto giocare fino a 50 anni. Messi un campione, Maradona un fuoriclasse”,
Intervista completa su Youtube: Juventus una signora per 2: https://youtu.be/W2fEoElRIkc