MAROTTA integrale: "Inopportuna l'uscita di Zeman su Conte. Ci spieghi un'altra cosa. Llorente farebbe al caso nostro. Potremmo avviare dei contatti. RvP? Non possiamo fare follie. Scambio Quaglia-Pazzo? Non è fantamercato. E su Matri.."

Il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, poco fa è intervenuto telefonicamente a SkySport24. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le sue dichiarazioni.
Lei è sempre al lavoro Marotta...
"Sì, col cellulare sei sempre attivo anche quando sei a riposo".
Eravate a Pechino per la Supercoppa nei giorni in cui si celebrava l'Olimpiade. Il Napoli ha disertato la premiazione in Supercoppa. Non è che forse questa Olimpiade può insegnare qualcosa a tutto l'ambiente del calcio?
"Io credo che in ogni Olimpiade ci siano sempre degli insegnamenti nuovi che emergono e quindi anche in queste Olimpiadi ci sono state pagine che vanno interpretate in modo estramente positivo, al di là di quella che è la competitività agonistica, i risultati che sono sotto la luce dei rifllettori. L'Olimpiade secondo me racchiude quelli che sono i valori autentici dello sport, quelli di una lotta a tratti anche impari, nel senso che i valori spesso sono sproporzionati, ma dal punto di vista di quelli che sono i valori della vita ci regala sempre delle grandi pagine che vanno archiviate e riprese ogni tanto per far vedere i valori etici e umani".
Quindi diciamo di sì, può insegnare...
"Assolutamente sì".
Ieri c'è stata la conferenza stampa di Zeman, che senza mai citare Conte ha dichiarato che un tecnico - se squalificato per più di tre mesi - non dovrebbe allenare. Vi sentite di rispondere a queste dichiarazioni?
"Mi sento innanzitutto come uomo di calcio, come amministratore delegato della Juventus...ritengo, come spesso accade negli ultimi periodi, inopportuna l'uscita di Zeman. Anche se non ha mai menzionato Conte, ogni riferimento era sicuramente fatto a lui. E dico, o è una boutade, è allora lascia il tempo che trova, oppure era mirata. Lui stesso dice di non aver letto le carte, quindi se non ha letto le carte e non riesce a dare neanche un significato a quella che è una condanna in primo grado di un collega suo, facente parte di un'associazione allenatori, condannato per un'omessa denuncia e non per un illecito. Noi sappiamo che l'omessa denuncia può nascere anche dalla denuncia di un singolo calciatore che non trova poi riscontro in altri 24 giocatori colleghi che dicono esattamente il contrario. Questo però fa parte di quello che è un codice di giustizia sportiva che secondo tanti ormai è obsoleto e sicuramente non ha i tempi di quella che è una visione del calcio che non è solo uno sport, non è solo un fenomeno sociale, ma è un fenomeno anche economico molto molto rilevante. Quando si squalifica un giocatore si crea un danno incalcolabile all'azienda calcio, quando si squalifica un allenatore si crea un danno incalcolabile all'azienda calcio perchè si viene a perdere un grande dirigente, perchè un allenatore è paragonabile ha un grande dirigente d'azienda, che ha grande responsabilità. Quindi bisogna trovarsi davanti a delle prove concrete. nella fattispecie non ci sono delle prove concrete, c'è questo codice obsoleto che va riformato, ma c'è anche un regolamento: un regolamento che prevede che un allenatore possa svolgere la sua attività durante la settimana. Noi abbiamo già applicato il regolamento nella prima uscita, in Supercoppa, perchè come avete visto in panchina c'è andato un sostituto. E' lecito che un allenatore possa svolgere la sua attività durante la settimana. Quindi come dicevo trovo fuori luogo questa uscita di Zeman che già 15 giorni fa aveva avuto modo di dire la sua sugli Scudetti, oggi lo dice su un collega che è un fatto ancora più grave. Ecco, io mi auguro che anche il presidente dell'associazione italiana allenatori prenda una posizione, perchè queste situazioni non fanno altro che generare ulteriore tensione in un momento molto delicato del nostro calcio. E devo dire anche che io di Zeman ho tanti ricordi, ma ho davanti a me un'immagine molto chiara ed evidente: cioè quella del maggio 2005, quando era allenatore del Lecce, in un Lecce-Parma, finita 3-3: lui ha abbandonato la panchina a 10 minuti dalla fine, si è girato di spalle al campo, ha guardato la tribuna per dieci minuti, fino alla fine, fumandosi la sua sigaretta. Ecco, io quella cosa non l'ho capita allora e non la capisco nemmeno oggi. Magari dovrebbe darci una risposta su questo, invece che interessarsi di vicende che non gli appartengono".
Parliamo di mercato. Alla Juventus serve a numerico un attaccante?
"Intanto devo dire che dobbiamo dar merito a questi ragazzi che rappresentano un modello iniziato, creatosi, nell'estate passata. Questo modello è iniziato con l'avvento di Conte e poi è diventato al termine della stagione un modello vincente, perchè abbiamo vinto lo Scudetto, siamo arrivati in finale di Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa, e questo sta a significare che questi ragazzi meritano un ampio riconoscimento. Poi come accade nelle migliori società bisogna cercare di migliorare la qualità, alzando il livello qualitativo, andando a cogliere quelle che sono le opportunità. Queste opportunità devono essere fatte sempre nella logica economica, nella logica di quelli che sono gli ingaggi dei calciatori, e come ho detto andare alla ricerca di quei giocatori che contribuiscono a far fare il salto di qualità. E questo non sempre è facile. Non è facile perchè magari i giocatori che interessano non sono vendibili, non è facile perchè magari i giocatori che interessano guadagnano cifre spropositate, soprattutto per il calcio italiano di questi momenti. E quindi noi siamo alla finestra per valutare le opportunità. L'auspicio è che si trovi veramente una soluzione che concili qualità e prezzo nello stesso tempo. Oggi come oggi non è fattibile".
Non so se Llorente era considerata un'opportunità fino a qualche ora fa. Non so se le parole del presidente dell'Athletic Bilbao vi hanno un po' gelato. Ha detto che vuole la clausola rescissoria di 36 milioni, nonostante il giocatore vada presto in scadenza. C'è mai stata un'idea forte sul giocatore?
"Llorente sicuramente è un valido giocatore, un profilo di giocatore che fare al caso della Juventus, però, è evidente che come dicevo prima bisogna fare i conti con coloro i quali ne detengono i diritti sportivi, in questo caso l'Athletic Bilbao, che ne ha pieno diritto fino alla scadenza naturale. Quindi giocoforza non si può neanche giocare al rialzo, bisogna rispettare quelle che sono le giuste rivendicazioni dei venditori, quindi noi siamo un po' spettatori e osserviamo con attenzione l'evolversi della situazione".
Farete un'offerta?
"Non lo so, adesso valuteremo, valuteremo. Però diciamo che potremmo attuare dei contatti".
Van Persie non è più un vostro obiettivo?
"Noi ci siamo posti diversi obiettivi nel corso di questa estate, ma per le situazioni che ho esposto poco fa, perchè magari le società detentrici dei diritti non li mettevano sul mercato, o perchè certi giocatori guadagnano delle cifre che sono un po' fuori dall'equilibrio dello spogliatoio e non sono irrangiungibili dalla Juventus.... Van Persie, in questo momento, credo sia una pista difficile, perchè pur essendo in scadenza di contratto a giugno 2013, l'Arsenal non vuole privarsene facilmente. Ci sono delle cifre che non tengono conto di questa scadenza molto ravvicinata, il valore del giocatore ha una cifra molto elevata, e quindi questa è una situazione che non ci può riguardare da vicino perchè noi non possiamo fare follie".
Matri-Milan è qualcosa di fattibile?
"Intanto io rimarco ancora quello che ho detto prima, cioè che noi siamo molto orgogliosi dei giocatori che abbiamo. Matri è un giocatore che ha fatto la sua, ha uno score di partite e di gol nella Serie A italiana davvero notevole, quindi noi non l'abbiamo messo nella lista dei partenti. Noi, come ho detto prima, partiamo da un concetto diverso: vogliamo incrementare il livello qualitativo dell'attacco. Poi è chiaro che questo porta anche a delle dinamiche che possono prevedere delle uscite di nostri giocatori, però noi Matri lo consideriamo a tutti gli effetti oggi un giocatore della Juventus. Nel caso arrivasse qualche proposta possiamo anche valutarla, ma di per sè la Juventus non è una società venditrice. E' una società che quando i giocatori li ha e sono bravi, se li tiene stretti. E questo è un concetto che vorrei esprimere anche perchè forse spesso ci si dimentica che noi abbiamo dei validi giocatori ed anche in questa fase di mercato estivo abbiamo detto di no a grandi proposte che ci sono pervenute da grandi club per i nostri giocatori. Questo credo sia un atto di merito che va riconosciuto alla nostra società, perchè trattenere dei giocatori quando arrivano delle offerte che sono il doppio rispetto a quello che sono stati pagati, significa che la società vuole vincere a tutti i costi, che vuole tenersi molto stretti i propri giocatori e quindi va dato il giusto risalto a questo, così come bisogna dare il giusto risalto quando si deve andare ad acquistare un giocatore".
Può aumentare il livello di qualità del vostro attacco un giocatore come Dzeko? Ieri ha giocato solo cinque minuti contro il Chelsea nella Supercoppa inglese. Sembra che non rientri più nei piani di Roberto Mancini..
"Devo dire, da quello che si legge, da quello che si sa, che l'attacco del Manchester è suscettibile di movimenti e di cambiamenti. Significherà che quando entreranno altri nuovi giocatori probabilmente si lasceranno andare dei giocatori. Il Manchester ha dalla sua dei validissimi giocatori, Dzeko è uno di questo ed è un giocatore assolutamente importante, un giocatore di caratura internazionale. Chiaramente per noi rappresenterebbe un punto d'arrivo, però lui è stato acquistato l'anno scorso, con una valutazione molto elevata e quindi anche lì penso che il Manchester City non se ne priverà molto facilmente. Sono tutte quelle situazioni che dalla mattina alla sera possono subire un'evoluzione".
Giovedì c'è l'appuntamento a Villar Perosa...
"Assolutamente, sarà un vernissage molto importante, perchè avviene nel cuore della juventinità, quale è Villar Perosa, quale è il luogo, la residenza della Famiglia Agnelli, quindi noi abbiamo il piacere, l'onore, di esibire gli ultimi due trofei conquistati per farli vedere ai nostri tifosi, in un habitat altamente congeniale a quelli che sono i colori della Juventus. Quindi lo faremo con tanto onore e con tanto piacere".
Lo scambio Quagliarella-Pazzini del quale si è parlato è fantamercato?
"Fantamercato direi di no, perchè quello che non succede oggi può succedere domani. Di sicuro Quagliarella è pienamente nell'organico nostro. Io non so la situazione di Pazzini... Pazzini è un giocatore col quale mi lega un grande affetto, perchè l'ho avuto nella Sampdoria. Questo è tutto quello che posso dire..."(redazione tuttojuve.com)