L'on. Ginefra: "Bonucci e Buffon a casa". Ma perché?

Alcuni giorni fa le agenzie di stampa hanno rilanciato una dichiarazione dell’on. Dario Ginefra, avvocato, deputato pugliese e con una passione piuttosto visibile per il calcio, dimostrata dal fatto che è intervenuto spesso sull’argomento. Testuale: “Buffon e Bonucci restino a casa”. L’etica prima di tutto, insomma: se un calciatore sbaglia non merita la nazionale, tanto più se di quella squadra è il capitano.
Sul difensore la situazione è ingarbugliata: è sicuramente indagato ma, con la stessa sicurezza, possiamo dire che a lui non è mai arrivato un avviso di garanzia. Quando (e se) arriverà ne riparleremo. Su Buffon, invece, non ci sono dubbi: Gigi non è indagato. Ginefra ne fa legittimamente una questione di sobrietà, e lo spiega attraverso Twitter a chi gli chiede delucidazioni sui suoi interventi: “Chieda scusa ai magistrati dopo l’uscita dell’altro giorno”, cioè quella con la quale il numero uno della Juve ha messo l’accento sui rapporti non proprio limpidi che esistono tra procure e redazioni giornalistiche.
E’ da un anno che Ginefra chiede l’intervento della Figc contro “le esternazioni del capitano della nazionale”. Il parlamentare ha chiesto inoltre che “si abbiano comportamenti coerenti con le scelte già assunte negli ultimi giorni. A volte vanno compiute scelte coraggiose e dolorose per evitare che gli errori di alcuni possano penalizzare tutti. Non si può usare la fascia di capitano della nazionale per chiamarsi fuori dalle responsabilità che in questo caso non sono solo quelle giudiziarie. Occorre sobrietà e rigore. Un capitano è tale se dimostra di esserlo anche fuori dal perimetro di un campo sportivo”.
Insomma, Ginefra ha chiesto che Buffon venga cacciato dal ritiro. Ma perchè? "Responsabilità non solo giudiziarie", ma quali sono quelle giudiziarie? Non è possibile, sostiene, che giocatori strapagati facciano certe affermazioni. E’ vero, i calciatori hanno stipendi da capogiro ma li hanno perché producono un ritorno economico notevole alle società di appartenenza, altrimenti difficilmente li avrebbero. C’è da chiedersi, invece, se lo stipendio che noi tutti diamo ai parlamentari (non solo a Ginefra, ci mancherebbe) è proporzionato a quello che loro ci restituiscono in termini di bene comune.
E c’è da chiedersi anche, e mi scuso già per lo scivolamento nel campo politico, se Ginefra, da pugliese iscritto al Partito Democratico, è stato così solerte a chiedere l'allontanamento del governatore regionale (che il suo partito sostiene) Nichi Vendola (lui sì indagato) così come lo è stato con Buffon (non indagato). Ai posteri la risposta.