L'arbitro Gräfe rievoca Ovrebo: Juve danneggiata!

Dopo la partita di ieri sera ci sono due certezze: la Juve c’era, l’arbitro no! Anzi, si trovava in campo e ha rovinato un intero match. Se il fallo di rigore su Ramos è risultato agli occhi degli spettatori più che dubbio, l’espulsione di Chiellini si è rivelata un abbaglio colossale. Lasciare ingiustamente una squadra in dieci dopo che questa aveva pressoché dominato la partita nonostante il gol iniziale subito da Ronaldo, ha danneggiato lo spettacolo e favorito una compagine che ieri, nonostante le star in campo, è apparsa tutt’altro che “Galaptica”.
Purtroppo, la pessima prestazione dell’arbitro teutonico Manuel Gräfe ha molto ricordato quella di un altro “fenomeno” del fischietto: Tom Henning Øvrebø. Facendo mente locale, colui il quale è passato alla storia come l’uomo che ha negato più di un rigore netto al Chelsea durante la semifinale di Champions giocata fra i Blues e il Barcellona il 6 maggio 2009, è stato anche il protagonista di una pagina nera per il calcio di casa nostra. Infatti, oltre ad essere un autentica “Bestia Nera” delle italiane per aver arbitrato rispettivamente nel 2008 Inter-Liverpool e Manchester United-Roma (finite entrambe 1 a 0 per gli inglesi), senza dimenticare la rete regolare annullata a Toni nella gara dell’Europeo disputata lo stesso anno fra Italia e Romania, il norvegese ha compromesso in modo clamoroso il cammino della Fiorentina in occasione dell’ottavo di finale disputato dai Viola a Monaco di Baviera contro il Bayern il 17 febbraio 2010. I ragazzi di Prandelli vennero “defraudati” dalla corazzata dell’allora tecnico Van Gaal di una sacrosanta qualificazione ai quarti, soccombendo a causa della più che dubbia espulsione di Gobbi e soprattutto della clamorosa rete in fuorigioco siglato da Olic a tempo scaduto.
Ieri come allora, è finita 2 a 1 a favore dei padroni di casa e i protagonisti della serata non sono stati i numeri dei campioni in campo, ma gli abbagli di un arbitro che ha praticamente falsato l’esito di un big match della più importante competizione continentale.
Che dire, ad eccezione della rabbia provata per la certezza di aver disputato una prova eccellente, le differenze con quella fredda notte tedesca sono sostanziali, dal momento che i toscani erano già approdati in una fase ad eliminazione diretta, venendo costretti a vincere al ritorno al “Franchi” con due reti di scarto (terminò 3 a 2); mentre i bianconeri si trovano ancora in quella a gironi, dove, dovendo comunque portare necessariamente a casa i tre punti, non hanno la necessità di un punteggio particolare. Augurando a Conte di raccogliere quello che gli è stato ingiustamente tolto al “Bernabeu”, si spera che Madama non trovi più sul suo percorso europeo direttori di gara che rievocano autentici incubi.