IL TERZO TEMPO - La prima Juve di Pirlo osa e piace. Il rebus attaccante si complica, ma un nuovo acquisto è già a Torino

Ottimo esordio per il "maestro", che lancia il suo calcio totale tutto pressing e gioventù. Milik, Dzeko, Suarez e Morata per un intrigo internazionale. Ramsey uomo in più del centrocampo.
21.09.2020 21:30 di  Luigi Risucci   vedi letture
IL TERZO TEMPO - La prima Juve di Pirlo osa e piace. Il rebus attaccante si complica, ma un nuovo acquisto è già a Torino
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

C’era grande attesa, mista alla trepidazione per l’esordio assoluto del nuovo allenatore della Juventus. I dubbi si sono incrementati alla vista della formazione, già orfana di Dybala, De Ligt, Alex Sandro e del centravanti non ancora arrivato, che ha visto tra i titolari il quasi esordiente Frabotta e McKennie. Invece i bianconeri hanno stupito tutti per pressing, intensità, dinamicità delle posizioni degli interpreti in campo: un’impronta chiara, per una squadra che in pochi allenamenti non può essere già di Pirlo, ma che ha fatto suoi i dettami basilari del “maestro”, venuti alla luce nella sua tesi da allenatore. All’inizio arrembante ha fatto seguito il colpo da biliardo scagliato in buca dal raffinatissimo mancino di Kulusevski, per nulla impressionato dalla maglia pesante che indossa. Un classe 2000 che sembra pronto a dominare la scena dei prossimi anni, dall’alto di una grande tecnica ed un’esuberanza fisica e di personalità fuori dalla norma. Lo svedese è stato pagato caro, ma ha una duttilità che potrà renderlo perno del nuovo disegno tattico di Pirlo, potendo agire da seconda punta (come contro la Samp) ma anche da esterno o persino da incursore di centrocampo. Bene anche il giovane Frabotta, azzardo del tecnico, ripagato con una prestazione ordinata, condita da qualche interessante sgroppata offensiva; probabile che Luca Pellegrini, escluso a sorpresa dai convocati, sia destinato ad emigrare altrove (Genoa o Fiorentina) in nome della dea plusvalenza. Un peccato, perché il ragazzo ha potenzialità enormi: spero che Paratici non faccia uscire definitivamente dall’orbita bianconera il terzino ex Cagliari. Nota positiva anche l’esordio assoluto di McKennie con le zebre: il texano piace tantissimo a Pirlo, ed ha esaltato i mille tifosi presenti allo Stadium con un pressing feroce, asfissiante, sempre pronto a mordere le caviglie degli avversari. Ha cominciato davanti alla difesa da vice Bentancur e chiuso a destra, mostrando anch’egli una duttilità ed una freschezza che mancava terribilmente alla Juventus che fu di Sarri. A proposito, qualcuno non aveva forse detto che la Juventus fosse una squadra “inallenabile? Ci faccia il piacere. Conte, Allegri e persino Pirlo in pochi allenamenti hanno dimostrato di poter dare idee, identità e spirito di gruppo anche ad una rosa ricca di campioni. Nota di merito particolare va data a colui che, a mio modesto parere, è stato il migliore in campo dell’esordio stagionale: Aaron Ramsey. Trequartista mascherato, ibrido tra interno in fase di possesso ed esterno in quella difensiva.

Tocchi di classe, corse intelligenti, pendolo oscillante tra le linee basse dei blucerchiati in una prestazione da 7,5, impreziosita dall’assist a CR7. Il gallese, se sarà accompagnato da una certa continuità e lasciato in pace dai problemi muscolari, potrà diventare a tutti gli effetti un nuovo acquisto, l’uomo di classe che può illuminare il centrocampo. Bene ha fatto la società a non cedere alla tentazione di una plusvalenza immediata, perché l’ex Arsenal è un calciatore di livello continentale. L’anno scorso ha deluso, al pari di Rabiot, ma ha probabilmente pagato l’adattamento alla Serie A ed una stagione sottotono di tutta la squadra. Se Pirlo riuscirà a sfruttarne le qualità, il centrocampo potrebbe essere a posto. Cosa manca, dunque? Un esterno basso, sicuramente, al netto dell’uscita di Pellegrini. Sui nomi gli operatori di mercato sono a bocca asciutta, quindi è probabile un colpo a sorpresa. Due punte, due numeri nove sembrano indispensabili. Il toto attaccante è ancora il trend topic dalle parti della Continassa: se Suarez resterà un sogno di mezza estate per i tempi della burocrazia, Dzeko è al momento bloccato dall’incastro Napoli-Milik-Roma. La consueta rigidità nelle trattative di De Laurentiis fa propendere per la fumata grigia, così Paratici sta virando su Morata. Il ritorno del madridista è sponsorizzato dalla moglie torinese e dall’interesse di Simeone proprio per Suarez. Dzeko a quel punto rimarrebbe a Roma e Milik potrebbe perdere l’europeo restando un anno in tribuna a Napoli. Per il “nueve” di riserva sembra ancora calda la pista Kean, chiuso all’Everton dall’exploit dell’ottimo Calvert-Lewin. Sarà un finale di mercato ricco di sorprese e probabili, graditi ritorni.