Gyokeres non è la panacea di tutti i mali. Come non lo era Vlahovic

Molto spesso gli attaccanti determinano le stagioni. Perché quando segnano va tutto bene, spesso la squadra vince e le critiche possono essere indirizzate verso qualche altra situazione. È evidente che un centravanti venga valutato soprattutto dai gol, da come fa girare i propri compagni di squadra e dall'atteggiamento propositivo.
Gyokeres sarebbe un grande acquisto, ma non sarebbe la panacea di ogni male. Come non lo è stato Vlahovic a gennaio del 2022, sebbene l'impatto fosse stato straordinario sia in campionato che in Champions - con il gol inutile al Villarreal - e come non lo è stato Kolo Muani, altro attaccante dal grande esordio in bianconero, salvo poi rientrare in una normalità dovuta alla situazione generale fra Thiago Motta e Tudor, in un'annata abbastanza disgraziata ma salvata da quarto posto.
Dunque sì, giusto essere felici dell'eventuale arrivo dell'attaccante svedese. Ma non far credere che tutto cambierebbe, con uno schiocco di dita. Serve un nuovo impianto di gioco, un certo tipo di fiducia che è mancata nel corso degli ultimi mesi. Forse perché è meglio ripartire dalla difesa, con un Bremer in più rispetto all'anno scorso. Perché - e il primo Thiago della Juve lo insegna - non prendendo gol è difficile perdere. Poi in avanti le soluzioni si trovano, sperando nell'ambientamento oramai definitivo di Koopmeiners. E forse anche Douglas Luiz.