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Simone Esposito: "Dzeko-Suarez? Due grandissimi, ma meglio il Pistolero. Juventus-Sampdoria? Troppo grato a Ranieri: spero che..."

16.09.2020 16:30 di Luca Cavallero   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Simone Esposito: "Dzeko-Suarez? Due grandissimi, ma meglio il Pistolero. Juventus-Sampdoria? Troppo grato a Ranieri: spero che..."
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

E' già partito il conto alla rovescia in vista di Juventus-Sampdoria, prima giornata di campionato, che vedrà contrapposti i bianconeri di Andrea Pirlo ad un allenatore che ha guidato la compagine sabauda per ben due stagioni (2007-2008 e 2008-2009), nell'imminente post Calciopoli.

Il tecnico in questione è Claudio Ranieri, che - dell'attuale rosa della Juventus - ha guidato Gianluigi Buffon e Giorgio Chiellini, unici permasti in relazione alle due stagioni sopra citate.

E' ingente il numero di giovani lanciati dall'allenatore blucerchiato in quel biennio: da Ciro Immobile, a Lorenzo Ariaudo; da Sebastian Giovinco, sino - in pianta stabile - al medesimo Claudio Marchisio.

Nel novero di questi ultimi, rientra anche Simone Esposito, esterno offensivo classe 1990, cresciuto nel vivaio bianconero, sino al tanto atteso esordio con la prima squadra (nel corso di Juventus-Bate Borisov 0-0, nella fase a gironi dell'edizione 2008/2009 di Champions League).

A distanza di oltre un decennio, Esposito pare mostrare ancora una gratitudine immensa per Ranieri, che gli regalò un'opportunità certamente non indifferente.

Nelle righe sottostanti la sua esperienza, raccontata in esclusiva a TuttoJuve.com.

Domenica la Juventus apre le danze del suo campionato in casa contro la Sampdoria di Claudio Ranieri, tecnico che ti ha lanciato nel grande calcio: per chi farai il tifo?

"Sono gratissimo a Ranieri: persona pacata, ma allo stesso tempo esigente e severa. Ovviamente sono cresciuto nella Juventus, per cui - per ragioni affettive - me la svigno con un pareggio: la Juve vince ininterrottamente da nove anni; per una volta può anche partire senza subito una vittoria (ride ndr)".

Ranieri, allenatore dall'esperienza navigata, che affronta invece l'esordiente Andrea Pirlo: ti aspettavi che la Juventus puntasse da subito su di lui?

"Devo dirlo sinceramente? No. Pensavo che Pirlo avrebbe cominciato dal basso, per poi magari giocarsi chance importanti in futuro. Però penso che non farà fatica a calarsi nella parte: ha un legame molto forte con i calciatori in rosa con cui ha giocato nei suoi anni di Juve e Nazionale".

Da esterno: i tuoi cross li capitalizzerebbe meglio Dzeko o Suarez?

"(Ride ndr) Sono due grandissimi attaccanti. Preferisco lievemente di più Suarez, ma ripeto: due attaccanti così farebbero gola a chiunque".

Tornando alla tua esperienza bianconera si può dire che ti sei trovato catapultato quasi all'improvviso in prima squadra!

"Quanti ricordi! Il sabato giocavo con la Primavera e, una volta terminata la partita, speravo nella convocazione con la prima squadra che puntualmente arrivava. Credo che Ranieri avesse trovato qualcosa in me: i suoi collaboratori mi videro una volta e da lì in poi fui quasi sempre chiamato per ogni partita della prima squadra".

Hai vissuto in prima persona Buffon: ti aspettavi che la sua carriera sarebbe durate così a lungo? Quanto sarà importante il suo ruolo a sostegno di Pirlo?

"Molto. Gigi era una persona che ti trasmetteva una serenità come nessuno sapeva fare: professionista serissimo, che si allenava sempre al top. Ma sapeva, nei momenti giusti, anche scherzare e non farti prendere troppo le cose sul serio quando magari ti vedeva un po' teso. Credo che rappresenterà una risorsa importante per Pirlo".

E Chiellini?

"Giorgio era il top dei top: non ho mai visto un giocatore allenarsi con così tanta dedizione. Sì: ero certo che sarebbe diventato una bandiera della Juventus".

Hai anche condiviso campo e spogliatoio con Nedved, attuale vicepresidente bianconero.

"Un anno fa giocai un'amichevole contro la Juventus alla Continassa: ci incrociammo e mi salutò. Ma da compagno di squadra ti faceva sentire tutta quanta la pressione possibile e immaginabile: in partitella pretendeva massima intensità. Se sbagliavi un controllo, un passaggio o uno stop ti riprendeva subito duramente!".

Te hai anche coronato il sogno di intere generazioni: giocare con Alessandro Del Piero.

"Il top. Non aggiungo altro. Non sto di certo io a commentarlo per quello che faceva vedere in campo. Ma al di fuori era una persona disponibilissima, anche con noi più giovani".

I giocatori della prima squadra con cui hai legato di più?

"Grygera mi dava un sacco di consigli. Poi conservo un ricordo molto positivo anche di Nocerino".

Invece il tuo ex compagno Pinsoglio? Pare un riferimento inamovibile in spogliatoio.

"Sì. Qualche volta, in questi anni, è capitato di sentirci. Pinso è un ragazzo d'oro: sono contento si sia guadagnato la chance di giocare in questa Juventus. Il rapporto con CR7? E' spontaneo e genuino: lui ha sempre avuto un carattere aperto ed espansivo, di conseguenza positivo per i compagni e anche per i grandi campioni".