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Sergio Porrini: "La filosofia della Juventus va cambiata. Sarri? Arrivo diverso da quello di Lippi"

19.06.2019 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Sergio Porrini: "La filosofia della Juventus va cambiata. Sarri? Arrivo diverso da quello di Lippi"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero campione europeo e intercontinentale con i colori bianconeri, Sergio Porrini, per parlare dell'approdo di Maurizio Sarri in panchina e non solo:

Con Sarri, la Juve potrebbe rivivere una similitudine con la stagione 1994/95?

"No, non penso che ci sarà questa similitudine. Lippi arrivò alla Juve dopo un'ottima annata al Napoli, non aveva ancora guidato una squadra di vertice ed era un tecnico tutto da scoprire. Al contrario di Sarri che ha già un nome importante e ha ottenuto, oltre agli ottimi risultati in azzurro, l'Europa League alla guida del Chelsea".

Tra i due mister toscani c'è poco in comune, ma entrambi sono approdati alla corte della Juventus con l'appeal del bel gioco.

"Però è difficile paragonare il calcio di una volta con quello di oggi, affermo questo perché l'ho vissuto da calciatore e noto grandi differenze ora che sono allenatore. Un piccolo aspetto in comune c'è: così come Lippi, anche Sarri ha già le idee chiare su quel che farà alla Juventus".

Quindi come la immagini la nuova Juve di Sarri?

"Non è mai facile provare ad immaginare, Sarri si troverà persone contente ma anche quelle scontente che non hanno mai digerito le parole dette contro la Juve nel periodo in cui allenava il Napoli. Mi ricorda un po' la situazione che trovò Allegri quando arrivò alla Juventus nel 2014. Sono curioso di vedere quel che riuscirà a fare: il suo predecessore è stato etichettato come un allenatore vincente solo nei risultati e la sua sfida sarà quella di vincere attraverso il bel gioco visto l'etichetta cucita addosso". 

Sarri, in un'intervista concessa qualche settimana fa a Vanity Fair, ha dichiarato che non si può esser scontenti di un secondo posto. Ma è arrivato in una società il cui motto è "vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta". La sua filosofia cambierà in base all'ambiente?

"Non è una sconfitta arrivare secondi col Napoli, lo è quando alleni la Juve. Perché se non riesci a vincere il campionato italiano, almeno devi provare a conquistare la Champions. E se anche quell'obiettivo dovesse fallire, si parlerebbe di un'annata fallimentare. I bianconeri arrivano da otto vittorie di fila in Italia e per loro conta solo vincere, ma la filosofia alla Juventus va cambiata. Non penso che il tifoso, a fine anno, sarebbe contento di non vincere niente pur avendo giocato bene. C'è sempre una grande contraddizione: Allegri è stato criticato per quello, a Sarri viene chiesto il contrario".

Che cosa ti aspetti dal prossimo calciomercato?

"Mi aspetto sicuramente due o tre giocatori importanti, negli anni la Juventus è sempre riuscita a portare a casa quel tipo di giocatore che faceva la differenza nell'annata precedente. E ha sempre dimostrato di saper acquistare dove c'erano lacune. Per questo, ritengo più probabile un difensore o un centrocampista rispetto ad un attaccante".

Si ringrazia Sergio Porrini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.