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Il calcio al tempo del Covid-19: i consigli dei preparatori atletici Sinatti e Bordon

17.03.2020 12:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il calcio al tempo del Covid-19: i consigli dei preparatori atletici Sinatti e Bordon
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© foto di Federico De Luca

Lo stop forzato del campionato, dovuto alla pandemia "Covid-19", ha riscritto quelle che sono le abitudini dei giocatori della nostra Serie A. Come riescono a tenersi in forma? Che metodi di lavoro devono seguire? La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, due esperti del settore: il preparatore atletico del Napoli 2015/2016 allenato da Maurizio Sarri, Francesco Sinatti, e il preparatore dei portieri della Juventus 1994/1999 e 2001/2004 autore del libro "In presa alta" edito dalla casa editrice Caosfera, Ivano Bordon, per saperne di più sull'argomento:

Quale è il commento sulla situazione attuale?

Sinatti: "Non c'è niente di storico che ci possa aiutare, specialmente nel momento in cui riprenderanno le attività. Bisognerà basarci su quel che ci dice la scienza, mantenendo un certo standard di allenamento. Quelli individualizzati a casa sono la miglior soluzione".

Bordon: "Per un professionista che deve fermarsi forzatamente e deve rimanere in movimento per mantenere la sua forma fisica non è molto semplice. Nessuno di noi ha vissuto un periodo del genere né forse immaginava di doverlo affrontare".

Francesco, dal punto di vista tecnico, che tipo di consiglio puoi fornire?

Sinatti: "Innanzitutto bisogna essere seguiti da un professionista, quelli fai da te potrebbero esser deleteri per i rischi in cui potrebbe incorrere l'atleta. A me può venire in mente di lavorare sulla prevenzione degli infortuni, non tralasciando quelli già fatti in passato. Oppure altri lavori di tipo metabolico per mantenere delle basi fisiologiche di resistenza, che possono permetterti di rientrare con un minimo di condizione".

Magari con manubri, bilancieri e facendo tanti addominali, l'atleta può comunque tenersi in forma.

Sinatti: "Sì, vanno bene ma l'importante è che l'atleta non si discosti dagli allenamenti fatti durante l'anno. Sicuramente sono importanti i lavori di tonificazione e resistenza, quindi tapis roulant e sana alimentazione sono corretti. L'unica problematica potrebbe essere un po' di quella massa grassa che invece, durante il periodo di attività, si tende ad eliminare".

Ivano, come si deve allenare il portiere?

Bordon: "A casa, nei limiti del possibile, il portiere può fare una corsettina e può lavorare sul tronco, sulle braccia e sulle gambe con degli squat. In particolare, per restare in movimento, può effettuarne altri con spinta verso l'alto e cambiar velocità con degli skip".

Per quante ore al giorno si può allenare un portiere?

Bordon: "Non è facile, ma credo possa arrivare a fare una mezz'oretta al giorno. Se poi in casa è disponibile uno spazio libero, può effettuare dei movimenti come se fosse in porta allenandosi con dei tiri laterali o centrali. Oppure, come è solito fare in allenamento, può allenarsi sulla rapidità e sul movimento. Sono tutte situazioni che devono essere inventate, ma credo che i preparatori abbiano già studiato quelle che sono le soluzioni corrette".

Stessa domanda fatta ad Ivano: per quante ore al giorno si può allenare un giocatore?

Sinatti: "Credo che il giocatore possa allenarsi per un'oretta, sono allenamenti individualizzati e l'importante è svolgerlo al meglio. Un aiuto importante può essere cambiare il tipo di esercizio, che non deve dilungarsi nella tempo. Altrimenti diventa monotono. E, come dicevo, non sappiamo nemmeno quanto durerà questa situazione balorda".

In che modo, l'allenamento del portiere differisce da quello del giocatore?

Bordon: "Il portiere si allena più nei tempi di reazione e più su distanze brevi, ad esempio come lo scatto per arrivare al dischetto dell'area di rigore che sono 16 metri. Aggiungendo a quanto già detto prima, con il pallone di casa può calciare sul muro e allenarsi sulla presa".

A tuo avviso Francesco, i giocatori potrebbero rientrare in campo fuori forma nel momento in cui si dovesse iniziare a riprendere l'attività?

Sinatti: "Sì, a mio avviso deve esser però valutato il periodo di inattività. In genere, i giocatori che hanno delle competizioni internazionali si fermano per tre settimane come recita il loro contratto. La situazione è un po' paradossale e per nulla semplice, bisogna non programmare più di tanto a lungo termine perché la situazione è in divenire".

E per i portieri? Vale questo tipo di controindicazione?

Bordon: "Nessun tipo di controindicazione se parliamo di una settimana, già star fermi quindici giorni è diverso. Ma i problemi, più o meno, non sono differenti da quelli in cui rischiano di incorrere i calciatori di movimento. Sicuramente, però, sono tenuti a seguire una alimentazione particolare".

Si ringraziano Francesco Sinatti e Ivano Bordon per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.