Giuseppe Giovinco: "Juventus? Sogno fantastico salire in prima squadra con mio fratello Sebastian e gli altri. Su Pirlo..."

Tra i calciatori che ventano un trascorso imponente a livello di Settore Giovanile della Juventus, figura anche Giuseppe Giovinco.
Fratello minore di Sebastian (tre anni di differenza), classe 1990, è cresciuto anche nel tentativo di emularlo, potendo vantare - per certi aspetti - di esserci anche riuscito!
Non sarà giunto nè a militare nella prima squadra della Juventus in pianta stabile, nè tantomeno alla Serie A (si è trasferito da poco al Renate, in Lega Pro), ma la soddisfazione e l'orgoglio di aver potuto allenarsi con i suoi più grandi idoli di infanzia in bianconero non gliela può togliere nessuno.
Giuseppe Giovinco ha raccontato la sua esperienza, in esclusiva a TuttoJuve.com.
Sei cresciuto nelle giovanili della Juventus, per cui ne conosci a memoria il dna. Come giudichi la scelta di Andrea Pirlo tecnico della prima squadra? Tuo fratello Sebastian ci ha giocato insieme in bianconero e in Nazionale...
"Pirlo è sicuramente un grandissimo del calcio, non lo scopro di certo io. Se la Juventus lo ha scelto ne ha intravisto sicuramente della potenzialità, anche da allenatore. Inoltre conosce a perfezione la mentalità del club".
Se ti guardi alle spalle cosa ti è permasto di più dei tuoi anni alla Juventus?
"La metodologia di allenamento: dalla Scuola Calcio in avanti si curava nel minimo dettaglio il gesto tecnico. Non c'era il tatticismo a livello giovanile che poi è subentrato dopo a livello italiano, anche se adesso sta di nuovo scomparendo. Calcisticamente acquisivi una formazione davvero importante".
Hai sempre guardato a tuo fratello Sebastian come modello?
"Dico solo che potermi, ad un certo punto, allenare con lui è stata un'emozione davvero grandissima: quasi come un sogno che andava a coronarsi. All'epoca lui era un calciatore della prima squadra, io della Primavera".
A proposito di sogni: oìnella prima squadra in cui militava tuo fratello c'erano calciatori di uno spessore assoluto...
"Sì, ho avuto il privilegio di allenarmi con Nedved, Marchisio, Del Piero, Trezeguet, Camoranesi e tutta quella straordinaria squadra di campioni. In panchina c'era Ranieri".
I compagni di prima squadra con cui hai legato di più?
"Tutti molto disponibili. Se devo sceglierne due dico Nocerino e Marchisio. Consigli? Non erano necessari. Bastava guardarli in campo e imparavi subito. Qualche dritta in partitella magari capitava te la dessero".
Potremmo rivedere - un giorno, magari neanche tanto lontano - Sebastian in Italia?
"Non so nulla a riguardo".