Fausto Rossi: "La società e i calciatori si meritano la tripletta. Juve talmente matura che può fare qualsiasi cosa. Toro? Giocherà a specchio"

Era pronto per un futuro a stelle strisce in direzione Kansas, invece come un fulmine a ciel sereno agli inizi di gennaio si è accasato a Trapani. Una benedizione il suo acquisto invernale, perchè i siciliani hanno inanellato una serie di risultati utili che li hanno proiettati dall'inferno del ventiduesimo posto con vista alla Lega Pro al paradiso diciottesimo tra lo stupore generale degli addetti ai lavori. Pazzesco. Ma Fausto Rossi, cresciuto nel vivaio bianconero, è di famiglia granata e ai nostri microfoni racconta come vivrà il derby della Mole di sabato sera, parlando naturalmente anche della splendida vittoria juventina al Louis II:
Buongiorno Fausto, come sta andando a Trapani?
"Sto veramente bene qui, il tempo è sempre bello e si vive alla grande. Considerando solo il girone di ritorno saremmo secondi, stiamo benissimo e la squadra è forte. Nonostante le difficoltà ho intravisto da subito le potenzialità per esprimerci al meglio. Salvezza? Speriamo in bene".
Non ci si spiega ancora come nel girone d'andata, il Trapani fosse andato così male...
"Eh (ride ndr). Il calcio è strano. Davvero. Conoscevo già il mister quando sono arrivato (Cosmi ndr) e pensavo si potesse far bene, ma non così sono sincero. Pian piano sono arrivati i risultati, abbiamo preso fiducia e a parte qualche battuta d'arresto con Spal e Verona le abbiamo vinte tutte".
Ma raccontaci bene cosa è successo col Kansas, stavi per andare negli Stati Uniti prima che ti prendesse il Trapani...
"Sono andato li per vedere come era la situazione e per parlare dell'anno dopo. Loro volevano prendermi subito ma la Lega non ha acconsentito all'acquisto, avrebbe dato il via libera solo dopo i play-off. Io sarei dovuto andare a Kansas a marzo ma, per me, sarebbe stato troppo aspettare. Così a dicembre ho ricevuto la chiamata del mister ed eccoci qui".
Non tutti sapranno che nonostante tu sia cresciuto nelle giovanili bianconere, il tuo cuore è granata. Come vivrai il match sabato?
"E' normale, il derby è sempre il derby. E' una partita diversa da tutte le altre, il tutto è vissuto in maniera molto più sentita. Si continua a dire 'cuore granata' ma la mia famiglia è del Torino, io non sono sfegatato del Toro e non sono contro la Juve. Probabilmente sono uno dei pochi che lo ha dichiarato pubblicamente (ride ndr). Sono nato e cresciuto calcisticamente nei bianconeri, è logico che rimani legato a loro. Anche Chiellini da piccolo era tifoso del Milan ad esempio, tanti bianconeri non sono tutti tifosi della Vecchia Signora".
Vista anche la Juve di Monaco, il Torino si aspetta una partita molto difficile allo "Stadium". Sei d'accordo?
"Sì, i valori tecnici sono sempre a favore della Juve. Nella storia recente i bianconeri hanno sempre avuto più qualità ma il Toro sta provando delle situazioni per il prossimo anno, infatti si incontreranno due squadre che giocheranno a specchio con lo stesso modulo. Sarà un derby importante ma diverso dagli altri: la Juve da una parte che è vicina alla conquista del titolo, il Toro con tanti giocatori che sfrutteranno il match per dimostrare di meritarsi la maglia anche il prossimo anno".
Poi i bianconeri, come già citavo, vengono dalla vittoria di Montecarlo e quindi saranno ancor più concentrati a chiudere la pratica campionato...
"Vincere aiuta a vincere. Quando vinci e hai il morale alto, hai più consapevolezza nei propri mezzi rispetto a quando pareggi o perdi. La Juve è abituata a vincere, è nella loro mentalità. Non puoi accontentarti di un pareggio li a Torino. La partita servirà a portare a casa il primo obiettivo stagionale, bisogna chiudere la pratica il prima possibile visto che poi ci sarà anche il ritorno di Champions e la finale di Coppa Italia con la Lazio".
Dybala ed Higuain hanno risposto in Champions con prestazioni sontuose a chi li criticava. Pensi che i trascinatori della Juve si siano visti proprio nel momento in cui c'era bisogno?
"I grandi campioni servono a quello, con una giocata riescono a risolverti le partite. Penso a loro ma anche a Dani Alves, che da quando ha iniziato a giocare le partite importanti ha fatto la differenza. Tutto il reparto difensivo è tornato ad essere super competitivo, l'imbattibilità in Champions di Buffon è una cosa straordinaria. Ha preso grande consapevolezza tutta la squadra, gli automatismi sono più facili quando sei convinto di arrivare ad obiettivi importanti".
La svolta arriva dopo la sconfitta di Firenze. Ti aspettavi che un attacco con quattro punte rende più equilibrata una squadra che prima giocava con tre centrocampisti?
"Sicuramente i numeri, nel calcio, sono relativi perchè sono nulli quando guardi l'interpretazione del modulo. Mandzukic va a rincorrere l'avversario fino nella sua difesa, Dybala lo trovi a trequarti campo e Higuain svaria su tutto il fronte. Guardi le partite e capisci che squadra sia, ovvero completa che possa giocare contro tutti e ormai è talmente matura che capisce quando c'è bisogno di spingere per trovare il gol e quando deve difendere. Gli esempi perfetti sono la sfida di Napoli in campionato e la partita di ieri col Monaco, devastante in fase offensiva e bravissima nel difendere. E' una squadra in salute che sta bene mentalmente, può fare qualsiasi cosa".
Parlando di consapevolezza, nemmeno due anni fa la Juve l'aveva in questa maniera. Per te è maturo il "triplete"?
"Sì, i guardi traguardi devono essere raggiunti uno alla volta. E' normale pensare a far la tripletta, sicuramente l'obiettivo principale e primario in ordine di tempo è il campionato. Nel momento in cui lo chiuderai ti potrai trovare in finale di Champions e penserai alla finale di Coppa Italia. I giocatori della Juve hanno talmente tanta esperienza sanno ormai affrontare tutto; spero sia l'anno della Juve perchè la società e i giocatori si meritano davvero la tripletta per quello che hanno creato".
Si ringraziano l'addetta stampa del Trapani Calcio, Cinzia Bizzi, e Fausto Rossi per la disponibilità e la cortesia dimostrata in occasione di questa intervista.