Dalla leggenda al Mito: è “Grande Juve”

Settebello Juve: ormai è nella storia come il Grande Torino.
14.05.2018 21:00 di  Massimo Reina   vedi letture
Dalla leggenda al Mito: è “Grande Juve”
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

La Vecchia Signora ha vinto ancora, ha conquistato il suo trentaseiesimo scudetto, il settimo consecutivo che consegna alla leggenda una squadra che in questi anni ha macinato record su record difficilmente eguagliabili in futuro. Anche per questo, ormai, non si può che parlare di Grande Juventus.
Lo scudetto numero sette dell’Era post-Farsopoli è stato forse il più bello per certi versi, ma anche il più duro da digerire per gli avversari. Si mettano l’animo in pace e il fegato a posto (se ne hanno ancora uno): anche con il/la VAR, che doveva essere la panacea di tutti i presunti “mali” del nostro calcio, i bianconeri hanno trionfato. Perché alla fine in un torneo a tappe vincono sempre i più forti sul campo, chi ha i giocatori migliori e la mentalità vincente, il resto è spazzatura. Ha ragione Chiellini quando dice che l'invidia, la stupidità e la mancanza di cultura sportiva impediscono (anche se alcuni fingono) a certi individui di vedere e capire la portata di questa squadra e di questo trionfo, che come già scritto consegna la Juventus direttamente al Mito.

D'altronde, a chi arriva da anni a meno 25-30 punti e non vince mai nulla ma straparla manco fosse il Real Madrid, o a chi altrettanto non raccoglie mai un trofeo, si perde in un bicchier d'acqua ma si aggrappa a scuse infantili come le partite giocate prima o dopo (a proposito, se gli hotel vi fanno uno strano effetto, in futuro consigliamo un B&B), come puoi fargli comprendere che non si vince sette anni di fila battendo tra l'altro tutti i record possibili e immaginabili in virtù dello spirito Santo o di fantomatici complotti universali. Ecco, se c’è un “male” vero nel mondo del calcio italiano, sono l’invidia, la mancanza di sportività, logica e ritegno di parecchi personaggi che lo popolano, sul terreno di gioco e nelle redazioni di TV e giornali. I quali non fanno altro che acuire il loro dolore con questi atteggiamenti. Contenti loro.

Per tutto l’anno, mai come in questa stagione si è respirata un’aria di assoluta e vergognosa ostilità nei confronti della Juventus. Tutti, praticamente, fra addetti ai lavori e media facevano il tifo per le avversarie dei bianconeri, con un occhio particolare verso il Napoli, a cui tutto è stato concesso e perdonato, dagli errori arbitrali favorevoli, visti sempre con benemerenza, alle lamentele, alle richieste più assurde.
E alla fine forse anche per questo i tifosi bianconeri hanno goduto il doppio.
La squadra di Massimiliano Allegri a metà stagione aveva tra l’altro illuso un po’ gli avversari, dopo una serie di risultati e prove deludenti. Invece da un certo punto in poi il torneo di A si è rivelato un vero e proprio incubo per tutti, con i bianconeri che hanno ripreso a marciare come un carro armato e spazzato via una dopo l’altra le rivali negli scontri diretti. A volte stringendo i denti per la tenacia dell’avversario di turno, altre per una condizione psicofisica non ottimale, altre ancora a causa di qualche errore iniziale del tecnico o la cappellata di qualche giocatore, ma i risultati sono arrivati. Perfino in queste ultime giornate, quando ha rallentato e rischiato di rovinare tutto.
E alla fine è andata bene e a festeggiare è la Juventus, la più forte. Dunque che sia festa per milioni di juventini in tutto il mondo. Per i discorsi sul futuro, sulla programmazione anticipata e sui top player ci sarà tempo e modo di riparlarne. Ora è il momento di godersi una vittoria, l’ennesima, nella secolare storia bianconera.