CONTE integrale: "Vucinic e Buffon? Vediamo. L'Inter piange? Pensiamo a noi"

28.10.2011 14:05 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
CONTE integrale: "Vucinic e Buffon? Vediamo. L'Inter piange? Pensiamo a noi"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Media Center di Vinovo tutto esaurito per la conferenza stampa di Antonio Conte, alla vigilia dell'attesissimo derby d'Italia tra Inter e Juventus. TuttoJuve.com sta trascrivendo integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero, che sta rispondendo alle domande dei numerosi giornalisti:

Prima di entrare nel dettaglio, volevo sapere come sta Vucinic. E visto che Buffon ha forzato i tempi, se c'è la possibilità di vederlo in campo già domani...
"Dobbiamo fare ancora l'allenamento, quindi non posso esaudire la tua richiesta".

Ma c'è la possibilità?
"Dopo l'allenamento ho una certezza, però prima dell'allenamento non so se ci sia la possibilità".

L'Inter ha passato una settimana a dire che ha avuto troppi rigori, a piangere e a lamentarsi. E' una cosa che ti preoccupa o ti lascia indifferente? Può essere un modo per mettere le mani avanti?
"Ti dico la verità, noi pensiamo molto in casa nostra, questo è quello che dico sempre ai ragazzi, anche perchè ognuno ha i propri problemi ed è giusto che noi ci guardiamo i nostri e cerchiamo soprattutto di lavorare per risolverli, questa è la cosa più importante. Poi quello che accade agli altri è sempre molto molto marginale". 

Hai detto in un'intervista che domani l'Inter è favorita. Dopo otto giornate però, la Juve ha 16 punti, l'Inter 8; voi 6 gol subiti, loro 14. Ti chiedo perchè pensi che loro siano favoriti...
"Io non ho detto che loro sono favoriti, ma partono da favoriti. Così come partono da favoriti per la vittoria dello scudetto, del campionato. L'ho detto, lo ribadisco, e finchè non si arriverà alla fine del girone di andata sicuramente non avremo grandi certezze sulla griglia, se può cambiare o meno. Quindi per me la griglia rimane la stessa di partenza, non sono certo otto partite che possono cambiare le valutazioni o scombinare i piani di qualcuno. Quando parlo di Inter favorita, è perchè l'ossatura dell'Inter è quella di due anni fa, di una squadra che ha vinto praticamente tutto, ha dominato in Italia e in Europa, e quindi resta la favorita".

Lei dice sempre che certe partite si preparano da sole. In questi giorni ha avuto questa sensazione?
"I giorni sono stati veramente pochi perchè abbiamo giocato martedì sera con la Fiorentina, quindi sono stati proprio pochi i giorni per avvertire questa situazione. E' inevitabile comunque che si abbia la tensione, la giusta tensione che abbiamo sempre in ogni pre-partita, sia che si tratti di giocare con l'Inter, sia che si tratti di giocare con l'ultima della classe. Per noi non deve cambiare assolutamente niente perchè altrimenti avremmo un atteggiamento e un pensiero da provinciale, se pensassimo che la partita con  l'Inter sia 'la Partita'. E' una partita - sono tre punti - tra due squadre che hanno fatto sempre la storia - assieme  al Milan - del calcio italiano. Però sono tre punti. Ripeto, però, pensare o ragionare in maniera diversa sarebbe veramente confermare quello che si è fatto nelle ultime stagioni". 

Dopo la partita con la Fiorentina hai un po' lamentato la freddezza del pubblico. La sensazione però è che lo stadio fino ad oggi vi abbia dato qualcosa in più. Reputi che in trasferta la tua Juve abbia già acquisito la maturità per fare la partita come in casa? Fino ad oggi l'avete fatta, ma producendo meno occasioni nelle partite in trasferta. In casa, invece, siete aggressivi ad alti livelli e mettete in crisi tutti.
"No, bisogna sempre interpretare e stare attenti a quello che si dice. Io non ho detto di essermi lamentato per la freddezza del pubblico. Io ho solo detto che per dieci minuti dopo il pareggio della Fiorentina è calato il silenzio allo stadio, e ho esortato i tifosi della nostra squadraa evitare questi black out. Ho sempre detto, anzi, che per noi il tifoso è sempre stato il dodicesimo uomo in campo e non lo dico certo per piaggeria, ma è un dato di fatto. Quindi stiamo attenti ad interpretare quando parliamo, cosa diciamo, perchè a volte si capisce quello che si vuole capire. Per quanto riguarda l'atteggiamento, l'atteggiamento è sempre stato lo stesso, sia in casa che in trasferta. Spesso la prestazione viene giudicata in base al risultato, invece, io la prestazione la giudico in base a quello che vedo in campo e a quello che fanno. Io sono contento di quello che hanno fatto sia in casa che fuori casa. Invece spesso e volentieri il giudizio è sempre dovuto molto al risultato, se si vince, se si perde, se si pareggia, però l'allenatore deve andare molto al di là di queste considerazioni e vedere la prestazione; io la prestazione dei ragazzi l'ho sempre definita importante e incoraggiante, altrimenti non avremmo fatto 16 punti, che non se li aspettava nessuno all'inizio del campionato".

Negli ultimi campionati, le partite con l'Inter sono state giocate dalla Juve soprattutto sotto l'aspetto nervoso e comunque con grande partecipazione. E spesso sono finite bene: l'anno scorso è arrivato un pareggio a San Siro ed una vittoria in casa; due anni fa una vittoria in casa. Quasi come se la Juve negli anni precedenti mettesse tutte le sue energie in questa partita. Tu chiaramente, da allenatore lungimirante, avrai sicuramente cambiato un po' la prospettiva...
"Penso di aver detto prima tutto, di averti dato una risposta. Tu hai fatto delle considerazioni giuste, considerazioni che ho fatto anch'io, perchè io vado a vedere lo storico, perchè lo storico è importante. Quello che hai detto è giusto: quando dico che la partita con l'Inter deve tornare ad essere una partita normale per noi, significa non ragionare da provinciale, perchè l'anno scorso, comunque, i dati, i numeri, dicono che con l'Inter era la partita, la partita della vita: la si vinceva e poi si arrivava settimi. Atteggiamento da provinciale e noi non dobbiamo ragionare da provinciale. Per noi quella con l'Inter deve diventare una partita normale, la normalità, una partita di grande spessore, contro una grande squadra, però vale tre punti. Se poi dopo l'Inter, non dai seguito in campionato, che te ne fai della vittoria con l'Inter? Che te ne fai della vittoria col Milan? Quando parlo di sprovincializzarsi, è importante che ciò avvenga. Perchè? Perchè negli ultimi tempi i risultati ottenuti hanno detto questo". 

Un paio di volte quest'anno avevi sottolineato di aver gente ben allenata e non logora, per il fatto di non fare le coppe. TI chiedo se è cambiato qualcosa visto che martedì è vicino e comunque avete speso tanto. Se hai pensato quindi di cambiare qualche uomo oppure partono tutti da zero...
"Avremo l'allenamento oggi e vedremo, vedremo...Cercherò di fare le scelte migliori, però manca un allenamento, quindi vado piano a dire qualsiasi cosa perchè bisogna vedere e valutare. Cercherò di sbagliare il meno possibile. Il mio intento, prima di ogni partita, è di sbagliare il meno possibile e di mandare in campo la formazione migliore per me".

Non guardi a martedì?
"No, io guardo chi martedì ha giocato bene e chi ha giocato meno bene, questo guardo".

Antonio, considerando l'Inter un avversario normale, non hai la sensazione che avresti la possibilità di scombinarle completamente i piani? Perchè sappiamo che poi c'è tanto da giocare, però potresti togliere di mezzo un avversario molto scomodo per i progetti futuri della Juve...
"Per noi la partita con l'Inter deve rappresentare una tappa, un'ulteriore tappa, in cui dobbiamo cercare di crescere ulteriormente. Lo dico sempre ai ragazzi, ai miei calciatori: utilizziamo ogni giorno, ogni santo giorno, per cercare di migliorarci in tutto. La partita con l'Inter, quindi, deve servire a crescere ulteriormente, deve servire anche a tastarci in una situazione sicuramente contro una grande squadra, favorita per lo scudetto, vedere che tipo di reazione abbiamo, vedere come andiamo a San Siro e mi auguro di trovare da migliore sul risultato poi positivo, piuttosto che sul risultato negativo".

Visti questi messaggi ai tifosi di sostenere maggiormente la squadra, di sprovincializzarsi, si può dire che a Vucinic - su cui qualche tifoso mugugna - è mancato davvero solo il gol? L'altra sera poteva farne anche due...
"Io sono molto contento della prestazione di Mirko dell'altra sera, così come sono molto contento dell'atteggiamento e della voglia che ci sta mettendo Vucinic, così come tutti quanti i miei calciatori. Quindi, per me il discorso anche del gol, relativo all'attaccante, è un discorso molto marginale. Preferisco che l'attaccante faccia quello che gli chiedo: faccia i movimenti, lavori per la squadra, sia a livello offensivo, sia a livello difensivo. E poi sarà il gioco a cercare di esaltare le caratteristiche del singolo, quindi a mettere nelle condizioni Vucinic, a mettere in condizioni tutti gli attaccanti o  chi arriverà sotto porta, di cercare di fare gol. Io non mi arrabbierò mai per un passaggio sbagliato, per un gol sbagliato, io mi arrabbierò sempre, tanto, se l'atteggiamento è sbagliato. Quella è la cosa che più mi fa arrabbiare. Per me Vucinic sta facendo grandi cose e sono convinto che possa farne ancora di più".   

Riferendomi all'ultima intervista che hai rilasciato: si può essere vincenti senza essere antipatici?
"Impossibile. Non ho mai trovato un vincente che non risulti antipatico (ride, ndr), anche perchè chi vince suscita invidia, suscita cattiveria, suscita comunque gelosie, perchè tutti vorrebbero stare al tuo posto. Quindi, siccome non siamo in un Paese che....(pausa e sorriso, ndr)....  tutto questo non succederà mai. Non succederà mai e forse il bello è anche questo".(redazione TuttoJuve.com).

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