"Amico, voglio solo giocare a calcio". Weah e l'obbligo di incontrare Trump

19.06.2025 17:30 di  Andrea Losapio   vedi letture
"Amico, voglio solo giocare a calcio". Weah e l'obbligo di incontrare Trump
TuttoJuve.com
© foto di www.imagephotoagency.it

"Amico, io voglio solo giocare a calcio". Il pensiero di Timothy Weah, a margine della visita alla casa bianca della Juventus per incontrare Donald Trump, appare come il più chiaro dei messaggi. "È stato tutto molto improvviso. Ci hanno detto che dovevamo andare e non avevamo scelta scelta. Mi ha preso alla sprovvista, davvero. Quando ha cominciato a parlare di politica, dell’Iran e di altre questioni, ho pensato solo: 'Amico, io voglio solo giocare a calcio'".

Da una parte c'è l'uomo più potente del mondo che cerca di fare sportwashing per la propria immagine. Perché è chiaro che tutto quello che sta succedendo nel mondo sta sfuggendo di mano pure a Trump. Quindi non c'è niente di meglio che farsi ritrarre con degli atleti, con una squadra europea e italiana in particolare, per far sì che si veicoli il suo messaggio. Magari rendendolo anche accattivante, con lo specchietto per le allodole dello sport usato come sottofondo.

Ed è un po' diverso da quando le delegazioni vanno a incontrare il Papa. Perché è una figura inclusiva, che può essere riconosciuta da tutti - anche da chi non crede - come una speranza per un mondo migliore. In questo momento è francamente difficile pensare così di qualunque politico, con tanti tavoli di guerra aperti e che rischiano di far esplodere la miccia. Magari era meglio evitare di prestarsi, ma è anche dura scegliere in determinati contesti, soprattutto se sei a Washington a giocare il Mondiale.