Amici di nessuno, ora più che mai. Mo basta: la pazienza è finita

E' arrivato il momento di smettere di essere signori a tutti i costi: in certi frangenti, è necessario diventare scaricatori di porto.
26.12.2020 12:30 di  Enrico Danna   vedi letture
Amici di nessuno, ora più che mai. Mo basta: la pazienza è finita
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© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport

Amici di nessuno, ora più che mai. É evidente come nove anni di vittorie consecutive abbiano distrutto fegati e cervelli non solo dei rivali, non solo dei giornalisti faziosi (in aumento esponenziale, anche perché attaccare la Juve genera consensi e visibilità) ma, cosa ben più grave, di chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole del sistema calcistico. Il messaggio è forte e chiaro: non riuscendo a competere con la Vecchia Signora sul campo e a livello organizzativo/societario, cercano di eliminarla. Del resto, da un Paese che considera il “merito” come vilipendio alla mediocrità, cosa ci si può aspettare?.

Il vaso è colmo da tempo e l'indifferenza e la signorilità pagano fino ad un certo punto. Arriva però il momento di dire basta e di reagire, l'istante in cui bisogna smettere di essere signori e diventare scaricatori di porto, se occorre.

Stare in silenzio e subire, oltre un certo limite, diventa sinonimo di masochismo. Se non è possibile lasciare questo Paese e andare a giocare in un altro campionato (lasciando che le avversarie si scannino tra loro e, insieme ai media falliscano nel giro di un amen), allora è doveroso farsi sentire nelle opportune sedi. É evidente come, al di là della narrazione fantasiosa che ci accompagna da sempre, la Juventus, in questo particolare periodo storico, abbia ZERO considerazione e peso politico nel cosiddetto palazzo che conta. Al di là della narrativa e della retorica (e dei limiti della squadra), è evidente come la Juventus, sul campo, venga monitorata con una attenzione diversa rispetto ad altre squadre (Var che interviene per vivisezionare ogni nostro gol o azione che porta al gol, ogni intervento di un nostro giocatore ai danni di un avversario, etc, mentre si spegne magicamente quando gli episodi da monitorare sarebbero a favore nostro; arbitri che lasciano fare il gioco duro agli avversari mentre puniscono i nostri al primo soffio di vento, etc..). Nessun alibi, solo considerazioni. Al di là della narrativa e della retorica, le reprimende da parte di certi personaggi, l'uso strumentale di trasmissioni televisive per portare avanti crociate anti juventine a piacere, l'uso di tv e giornali per insinuare dubbi, insultare e dileggiare la nostra "Maglia", ci hanno decisamente "sfrantumato gli amenicoli".

La Società intervenga nelle opportuni sedi e inizi a querelare: è ora che qualcuno capisca che non si può sempre farla franca sputando veleno contro di noi.

I giocatori, appendano negli spogliatoi dello Stadium trafiletti e articoli che sminuiscono (direttamente o indirettamente) i loro successi e trofei. Deve montare in loro quella sana rabbia che li spinga a scendere in campo con la bava alla bocca per dimostrare chi è il più forte, a prescindere da tutto. Basta con le partite da mollaccioni e fighette: testa, grinta e soprattutto tanto cuore e anima.

In quanto ai tifosi, il modo migliore per reagire a questo regime anti juventino è boicottare quanto più possibile trasmissioni televisive, giornali, media in generale. La “Pecunia” è l'unico argomento sensibile.

Mo' basta. Fino alla fine. La loro.