A MENTE FREDDA – Allegri a mani vuote con colpe e qualche alibi. Chiellini addio amaro e allarme

12.05.2022 15:00 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA – Allegri a mani vuote con colpe e qualche alibi. Chiellini addio amaro e allarme
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Missione fallita. La Juve chiude la stagione senza nemmeno assaggiare la torta, dopo dieci anni di scorpacciate. Niente Coppa Italia, terza sconfitta in quattro gare contro l'Inter e soprattutto zero nella casella dei titoli. Un quadro a dir poco deprimente. Non può certo bastare la qualificazione alla Champions League, in sostanza il minimo sindacale. Nessuno avrebbe mai prefigurato un quadro simile, considerando il ritorno di Allegri. Che dopo gli errori della scoietà nel recente passato, è il maggiore colpevole di questo bilancio, in quanto autista della macchina bianconera. E' inammissibile che dopo un anno la Juve sia priva di un gioco, di una sua fisionomia tattica e palesi evidenti carenze di personalità. Queste le responsabilità di Max. Lui non cerca mai alibi, ma qualcuno dobbiamo darglielo. Gli infortuni sono al primo posto. Perdere Chiesa da gennaio è qualcosa di pesante, come le defezioni per problemi muscolari di diversi giocatori. Tutte spine in una rosa già non eccelsa, almeno all'inizio. Il mercato di gennaio ha portato Zakaria e Vlahovic. Situazione migliorata di poco. E questo non può accadere in una squadra che aspira a vincere.

Entriamo nel perimetro dell'atteggiamento. Troppo spesso conservativo. Anche ieri, perché sul 2 a 1, con una gara tutto sommato sotto controllo, passi alla difesa a cinque concedendo metri all'avversario? E' la domanda che ci poniamo dall'inizio di questa nuova avventura allegriana. Questione di mentalità, di uomini, di forze fisiche e mentali precarie?. Chissà. Il prossimo mercato dovrà essere quanto mai mirato per tornare ai vertici. E' l'auspicio anche di Chiellini. Dal prossimo anno il capitano guarderà Madama da ex. Forse andrà negli Sati uniti o magari dirà addio al calcio in assoluto, ripresentandosi alla Continassa con giacca e cravatta. Un posto da dirigente per lui è pronto da tempo. L'unica cosa certa è che dopo 17 anni di militanza, Giorgio meritava un addio diverso, alzando la Coppa Italia. Nel post gara mix di emozioni, ma anche amarezza: “Dispiace lasciare in un anno senza vittorie. A questa squadra mancano anima e rabbia, quel qualcosa che è stato della Juve per tanti anni. Va ritrovato al più presto possibile”. Capito Max?