Il precedente illustre di Iaconi (8 luglio 2014)

L’avventura dei mondiali raccontata attraverso le gesta dei calciatori della Juventus.
19.07.2014 17:30 di  Michele Messina   vedi letture
Il precedente illustre di Iaconi (8 luglio 2014)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Sabato sera io e il Vate stiamo precipitando in un stato di sonno profondo. Vediamo o meglio tentiamo di vedere il quarto di finale tra l’Olanda e il Costa Rica. Nessun sentimento profondo. Zero juventini in campo, pensieri semmai rivolti verso Iturbe o Morata. Assedio olandese alla porta di Navas, il risultato non si sblocca. Il sonno viene mandato fuori grazia ad una Birra Beck’s Oro e ai Cipster. Beppe Bergomi e Caressa commentano il riscaldamento del portiere olandese. Chissà cosa succede, cerco di non appisolarmi sulla poltrona. Il Vate dorme. Siamo stati a pranzo con Roberto e abbiamo saltato il riposino pomeridiano. Al 120’ dopo che Navras ha salvato più volte la sua porta, si verifica un fatto originale: Van Gaal sostituisce il portiere Jasper Cillesen con il numero 23, Tim Krul, 26 anni del Newcastle. Motivo: para i rigori.

Sembra un fatto senza precedenti, ma ha un’origine storica: nel 1996 Osvaldo Iaconi, allenatore del Castel di Sangro, allo stadio Zaccheria di Foggia, durante lo spareggio dei play off contro l’Ascoli, per accedere in serie B, sostituì  al 119’, il portiere titolare Roberto De Juliis con Pietro Spinosa. Fino a quel momento non aveva giocato neanche un minuto in campionato. Aveva la fama di rigorista, avendo parato tre rigori consecutivi, quando giocava nell’Altamura, in quattro partite. In settimana aveva parato nove rigori su dieci ai suoi compagni. Nella crudele lotteria parò il settimo tiro di Milana, deviandolo sopra la traversa. Il Castel di Sangro salì nella serie cadetta.

Krul para due rigori e va sempre vicino al pallone negli altri tiri dal dischetto. Olanda in semifinale. Se la vedrà l’Argentina, i cui giocatori già cantano: “Vamos a salir Campeones.”

Fabio il collega d’ufficio del Vate, ha definito il mio modo di giocare con queste parole: “Passa la palla o il giocatore, mai tutti e due insieme.” Era la stessa definizione che davano di Pablo Montero. È una cosa che mi ha fatto tanto piacere. Pogba ha un po’ deluso nella sua ultima partita, ha soli 21 facciamolo crescere in pace. Neanche Messi è tanto decisivo con la nazionale albiceleste.