QUI CHELSEA - Lo sfogo di Torres: "Non mi importava se la squadra vinceva o perdeva. Poi è arrivato Di Matteo..."

Un campione che si era perso. Questo era quello che appariva Fernando Torres con la maglia del Chelsea, niente di minimamente paragonabile al giocatore dell'Atletico Madrid e del Liverpool che aveva incantato le platee con la sua tecnica in velocità. Poi il trasferimento con la maglia dei Blues e la discesa, sempre più in basso. E' la stessa punta spagnola a raccontare al Daily Mirror le sensazioni vissute in queste stagioni, spiegando anche come sia avvenuta la sua risalita: "A metà della scorsa stagione, mi sono allontanato dai valori con sui sono cresciuto. Ho avuto compagni di squadra a cui non importava se la squadra vinceva o perdeva perché non giocavano. Non ho mai voluto essere così.
Ma un giorno ho scoperto che ero diventato come loro, che non mi importava se perdevamo o se vincevamo, perchè io non stavo giocando. Non faceva parte del gruppo. Ho scoperto che non ero felice, perché avevo smesso di essere quello che avevo sempre voluto essere. Nello spogliatoio, non si può mai perdere quel concetto di gruppo. Ma ho imparato a guardare me stesso e a rendermiconto che l'unica persona che può cambiare e l'unica persona che può dire 'Stai facendo degli errori, devi fare qualcosa' sei tu". E qualcosa lo ha fatto anche Roberto Di Matteo, il tecnico italiano che, dopo l'esonero di Villas Boas, ha fatto cambiare decisamente rotta ai Blues: "Quando abbiamo cambiato allenatore ho notato che Di Matteo era un po' più vicino alla stile di Benitez. E dopodichè sono diventato un giocatore migliore. Ora posso fare cose che non ero in grado di fare prima".