Fino a qui tutto male, fino a qui tutto male (il contrario di un anno fa)

07.06.2025 19:00 di  Andrea Losapio   vedi letture
Fino a qui tutto male, fino a qui tutto male (il contrario di un anno fa)
TuttoJuve.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Fino a qui tutto male, fino a qui tutto male. Il problema è la caduta, non l'atterraggio. Prendendo a riferimento il film "L'odio", di Kassovitz, con Vincent Kassel come protagonista, il concetto è rovesciato per le cose in casa Juventus. Un anno fa l'addio di Massimiliano Allegri portava aria nuova, l'ingaggio di Thiago Motta faceva concordare chiunque sulla scelta perfetta, quella che non si poteva più procrastinare. Un nuovo concetto di gioco, la possibilità di vincere divertendosi, con un allenatore giovane che firmava un contratto triennale da 4 milioni all'anno, sotto l'egida del direttore tecnico Cristiano Giuntoli, scelto dal Napoli per mettere a posto le cose.

Leggendolo un anno dopo si può dire che l'eccessiva confidenza ha fatto perdere la reverenza. Non tanto ai protagonisti, bensì a chi raccontava e chi vive la Juve. Perché, ed è evidente, è stato un fallimento salvato in corner da Tudor. Un cambiare completamente per poi essere costretti a correre ai ripari, invece di utilizzare le risorse interne. Quelle che sono tornate, come Kostic o Rugani, per dirne due. Quelle che sono andate via del tutto, come Danilo e Fagioli a gennaio. Storie diverse, perché magari a centrocampo il problema non sussisteva, mentre in difesa non c'era troppo bisogno di intervenire, così come in porta con Di Gennaro che mette il guantone sulla qualificazione, spendendo però con un anno di anticipo parecchi milioni e regalando un top come Szczesny.

Un anno dopo sembra tutto scuro, ma non lo è. C'è Tudor, uomo dalla juventinità spiccata. C'è Chiellini, impossibile criticarlo. Ok, c'è Damien Comolli che nessuno conosce nei modi e nel calcio italiano, ma il beneficio del dubbio va dato. Certo, dopo un anno così sono (molte) più le ombre che le luci, ma non si può passare dall'ottimismo smodato a un negativismo che rischia di inghiottire tutti.