Meglio di Pirlo, ma non è il paragone da fare. Allegri calamita per mascherare le altre mancanze da sistemare in estate

03.05.2022 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Meglio di Pirlo, ma non è il paragone da fare. Allegri calamita per mascherare le altre mancanze da sistemare in estate
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In campionato, comunque vada, Massimiliano Allegri finirà meglio di Andrea Pirlo. A livello di punti, non può essere vero. E la finale di Coppa Italia, che l'ex allenatore della Juventus mentre quello attuale deve ancora giocarla, è da disputare. Aver assicurato la Champions con largo anticipo, senza affanni e soprattutto senza dover approfittare delle disgrazie altrui è però abbastanza per dire che, nel passaggio di consegne, i risultati sono stati migliori. Di poco, ma migliori, e cinicamente partecipare alla coppa che conta è l'unico obiettivo veramente indispensabile di una stagione. Il punto è che non è questo il paragone da fare. 

Meglio di Pirlo è un badge che difficilmente ci si può appuntare sul petto. Per l'inesperienza del predecessore, che visti presupposti e risultati un altro tentativo lo avrebbe anche merito. Per la differenza tra il valore della rosa della Juventus e quello delle concorrenti che le stanno davanti. Perché arrivare in Champions è davvero il minimo indispensabile, e a Torino non hanno richiamato Allegri per chiudere una stagione con i risultati ottenuti o da ottenere in questa. Così, se qualche passo avanti c'è stato, e il fatto che i bianconeri siano, punti alla mano, la miglior squadra italiana del 2022 qualche cosa vorrà pur significare. Non basta, ça va sans dire. 

Chi deve fare il salto di qualità? Allegri non ha dato quel quid in più che ci si attendeva. È un dato di fatto: la Juve di questo campionato è una delle meno piacevoli da guardare, e il fatto che contro il Venezia si sia arrivati al fortino finale per difendere il risultato la dice lunga sulla fiducia che la squadra ha in se stessa e nella sua possibilità. Se si parla di rimpianti, l'unica cosa è farne lezioni in vista del prossimo campionato, perché meglio di Pirlo deve diventare meglio di Allegri. 

Lo stesso livornese, di fatto, oggi è una calamita che attira su di sé tante critiche, alcune delle quali giustificate alla luce del "gioco" espresso in diversi frangenti e soprattutto dei risultati. Il cambio Vlahovic-Chiellini, oggettivamente, fa discuterre perché è tutto fuorché quello che sarebbe lecito attendersi dalla Juventus. Lo rimandiamo al tema delle insicurezze di cui si parlava poco sopra. Mettere in discussione Allegri, però, porta poco lontano: non andrà da nessuna parte, e in una scelta di coerenza è anche giusto così. Gli va cambiata la squadra, per quel che è possibile, a partire dal centrocampo. Su una cosa, rendimento o no, Allegri ha sempre avuto ragione: nel calcio la differenza la fanno i giocatori.