LA LANTERNA VERDE - MALEDETTA CHAMPIONS… MA NON E’ FINITA!

21.02.2019 00:07 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - MALEDETTA CHAMPIONS… MA NON E’ FINITA!


Cinque minuti. Cinque, maledetti, minuti. Due gol nell’arco di 300 secondi. Due gol pesanti come macigni…  La Juventus torna dal Wanda Metropolitano con due gol sul gruppone (potevano essere quattro senza il Santo VAR). Un risultato durissimo da ribaltare, una mazzata che rischia di azzerare i sogni europei di una Juventus che, al cospetto dei colchoneros, è sembrata completamente anestetizzata. Giocare contro l’Atletico del focoso Simeone si è confermata missione complicata. I colchoneros si difendono bassi e, appena recuperano palla, scappano come cavallette impazzite ma con un unico, comune, obiettivo: segnare. Ma, soprattutto, sui calci piazzati sono letali. I due gol sono giunti su palle inattive, non è un caso…
Diego Costa (veramente fastidioso) è uno che si fa sentire. Un sollievo che, al ritorno, non sarà della partita (giallo evitabile ma, per come si comporta sul terreno di gioco, ha spesso flirtato con il secondo giallo e la conseguente espulsione). Griezmann è un diavolo vero e poi ci sono tutti gli altri, guidato da un Godin che è, ancora oggi, l’anima dell’Atletico. Simeone ha per le mani una squadra a sua immagine e somiglianza. Lottano su ogni pallone, hanno la bava alla bocca, giocano con una cattiveria agonistica impressionante. Lo si sapeva ma la Juventus non è riuscita a “smontare” i colchoneros e, soprattutto, non ha costruito palle gol importanti (tranne nel convulso finale). Questo il vero rammarico. Tanti minuti con il pallone tra i piedi ma nessuna azione offensivadegne di nota, se non dopo averne beccati due… 
Onestamente Mandzukic non ha inciso come avrebbe potuto, forse “limitato” dall’esasperato ritmo tenuto dai colchoneros. Tanto fumo e poco arrosto per Dybala. L’argentino ha corso per tutto il campo, provando a mettersi a disposizione di tutti e dando una preziosa mano anche a livello difensivo ma, in attacco, non si è visto neppure lui.
E Cristiano Ronaldo? Per un soffio non ha zittito tutti coloro che, per giorni, hanno sottolineato la sua non pericolosità sui calci piazzati. Ha scaricato una bomba che Oblak ha disinnescato con enorme bravura.

Per il resto, non è riuscito a far male all’Atletico come in passato. Lo si è notato solo per quella “manita” in risposta agli sfottò del pubblico del Wanda. Un messaggio chiaro: “Io ne ho vinte di Champions League, voi?”. Personalità da vendere ma, al ritorno, serviranno i suoi gol… E, soprattutto, ne ha vinte cinque ma ancora nessuna con la Juventus…
E ora? Che accadrà? Ora bisognerà fare l’impresa all’Allianz Stadium. Non è ancora finita. La Juventus ha la forza, soprattutto mentale, per provare a ribaltarla. L’Atletico, a Torino, giocherà nella stessa maniera con cui ha interpretato la gara al Wanda, con la consapevolezza che, segnando un gol, sarebbe quasi certamenteai quarti di finale. Si difenderanno e ripartiranno al massimo della velocità, provando a sorprendere una Vecchia Signora che, per forza di cose, dovrà pensare solo ad offendere, senza fare calcoli. Il pubblico di casa dovrà essere un fattore, il campo pure. La Juventus, tra le mura amiche, dovrà rischiare il tutto per tutto. Servirà la classica partita perfetta. Lo 0-2 è un risultato pesantissimo, toccherà a Madama far ricredere tutti coloro che, già oggi, parlano di fallimento… Ci sono ancora 90 minuti, all’Atletico ne sono serviti solo cinque per pugnalare, quasi mortalmente, i bianconeri…
Una battuta anche sul VAR. Felici che sia stato introdotto, certi che sia necessario a qualsiasi livello. Se non ci fosse stato il VAR, l’Atletico si sarebbe visto assegnare un rigore folle e Morata avrebbe festeggiato un gol viziato da un evidente fallo su Chiellini. Ma, anche con il perfetto uso del VAR, la Juventus ne ha presi due e non ne ha segnato neppure uno… Maledetta Champions, maledetti quei cinque minuti…